
Il 27enne empolese ha vinto una borsa di studio con la Scuola Sant'Anna grazie anche al suo "pneumatico intelligente"
Dalla Sant'Anna alla Silicon Valley, un empolese alla conquista degli Stati Uniti. Arash Gholamzadeh Nasrabadi è nato e vive a Empoli, quando non è in giro per il mondo per lavoro. Il suo nome è salito alla ribalta col programma Best Fullbright della scuola pisana.
Come sei arrivato a questi risultati, qual è il tuo percorso di studi?
Ho studiato a Firenze: triennale in Economia e Commercio e Magistrale in Governo e direzione di Impresa (Marketing). Durante gli anni ho avuto varie esperienze all'estero, tra cui le più lunghe all'Università di Vienna e alla Wenzhou University in un programma di internazionalizzazione che coinvolgeva anche un'università rinomata di Copenhagen. Dopo una tesi di laurea sul Crowdfunding e la sua funzione di catalizzatore per innovazione, mi sono lanciato in un Master alla Scuola Superiore Sant'Anna, finanziato da Telecom, di Ingegneria. Sicuramente un'esperienza difficile, ma che mi ha insegnato molto in abito di nuove tecnologie.
Hai già avuto a che fare con il mondo del lavoro statunitense?
Sì, ad un anno dal Master sono Partito per gli USA. Dal 2014 ho iniziato la mia attività da libero professionista che mi ha coinvolto in molte realtà locali e non specialmente in progetti di innovazione, ristrutturazione aziendale e internazionalizzazione.
Di cosa si occupa Wriggle Solutions?
Wriggle Solutions, Spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna, ha inventato lo pneumatico intelligente. SMART Tyre è un sistema capace di misurare lo stato di usura e di diagnosticare possibili danneggiamenti degli pneumatici. Un concetto del tutto "disruptive" nel mercato.
Come e quanto ci avete lavorato?
La società è costituita da quasi un'anno e io con gli altri co-fondatori stiamo lavorando duro per portare il progetto/idea a diventare una realtà che potrebbe salvare molte vite in più a creare molti servizi che migliorerebbero l'economicità dei veicoli. Siamo pieni di grinta e vogliamo provarci fino in fondo, visti anche i feedback positivi di grosse multinazionali.
Marketing applicato alla ricerca e alla tecnologia, può spiegarci meglio come è possibile unire questi due ambiti?
Il concetto è molto semplice. Le idee sono tante sul mercato e altrettante le invenzioni, ma per renderle innovazioni serve molto di più: un bisogno concreto, un mercato di riferimento e un costo giustificato. Dobbiamo sempre di più inventare sulla base di bisogni concreti ed è questo uno dei tanti contributi che può dare un profilo economico. Per decenni l'innovativa italiana è stata sottoutilizzata creando moltissimi brevetti che poi non hanno mai avuto un' applicazione nel vero mercato o perchè non erano appetibili sul mercato o perchè troppo costosi e/o sofisticati o magari non soddisfacevano un vero bisogno di mercato. Creare profili professionali ibridi con competenze sia economiche che ingegneristiche permette di rovesciare completamente il concetto: si continua ad inventare e creare ma sulla base di bisogni concreti, raggiungibili e misurabili evitando dispersione di risorse ed energie che rendono l'ecosistema dell'innovazione non sostenibile.
Come è stato il tuo cammino all'interno del programma?
Il programma non è ancora concluso, ma ha già portato tantissima concretezza. Ad oggi ci sono state moltissime opportunità di confronto che mi hanno permesso di apprendere a fondo l'ecosistema innovativo più rinomato al mondo. Collaborazioni con investitori, incubatori e acceleratori mi stanno aprendo a molte nuove opportunità. C'è ancora molto da apprendere, ma in realtà anche tanto da insegnare e non parlo solo di spaghetti e pizza.
Qual è il tuo sogno nel cassetto e cosa speri per il tuo futuro?
Mi ritengo molto fortunato e molti dei miei sogni si sono già avverati, non resta che continuare ad intraprendere e sorridere al futuro.
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