E' una storia educativa lunga, la storia di una scuola che per Empoli è una vera e propria istituzione. Parlare del Conservatorio Santissima Annunziata è così come parlare di un pezzo della nostra città, un luogo dove generazioni di ragazzi e ragazze si sono formate ed hanno costruito le loro basi per affrontare gli studi universitari o il mondo del lavoro, in pratica la vita. Un'idea editoriale di Matteo Batistini e Lorenzo Melani ha trasformato questa lunga storia in un bellissimo volume grazie al lavoro di una 'squadra' formata da personaggi del calibro di Giuliano Lastraioli, Alessandro Naldi, Erica Vecchio, Nicola Baronti, Andrea Varani e Giovanni Guerri. Inutile dire che il risultato è un libro destinato ad essere un punto di riferimento della storia locale, così come punto di riferimento della città è da sempre la Santissima Annunziata.
Tanto per capirsi è dal 1639, come ricorda il presidente della fondazione del Conservatorio avvocato Diego Cremona nei suoi ringraziamenti, <che viene portata avanti l'attività di docere fino a che, nel 1785, nasce il Conservatorio, prima scuola pubblica femminile nella terra di Empoli>. <Fu voluta - aggiunge l'avvocato Lastraioli nel suo intervento - dal Granduca Pietro Leopoldo nel contesto della sua attività riformatrice di stampo illuministico. Tutti i governi poi succedutisi, dai Medici ai Lorena, dai Savoia alla Repubblica italiana, hanno sempre avuto un particolare riguardo per questa istituzione che mai ha visto calare il suo prestigio>. Ricordare questa scuola è ricordare le tante presidi che ci sono state, i professori, i collaboratori che hanno formato generazioni di empolesi con rigore e serietà, doti che sono sempre state la caratteristica del modo di insegnare delle Domenicane, un sigillo di garanzia.
Davati ad una simile opera, ci si sente inadeguati a presentarla con un breve articolo su un semplice blog, si ha quasi la sensazione di dover alzare la testa per vedere in alto, tanto svetta questo lavoro nel panorama editoriale di casa nostra. La cosa più logica da fare, quindi, non può che essere illustrare sommariamente e sommessamente un volume tanto prestigioso e consigliare a ogni empolese che si rispetti di metterne una copia nella sua libreria perchè si tratta di un qualcosa di unico, un lavoro che merita attenzione e lettura approfondite. Particolarmente ricca e curata anche la parte fotografica dove, accanto a affascinanti scatti ingialliti o di giovinette di altri tempi, è possibile vederne anche di recenti a colori dove chiunque abbia frequentato quelle stanze può riconoscersi.
Ci piace chiudere queste brevi righe con le parole di Suor Amata Tozzi, a lungo preside delle Domenicane, riportate in una pagina del libro, un consiglio materno a quelli che più le sono stati a cuore, ovvero i suoi studenti: <studiate con curiosità, zelo ed entusiasmo. Ricordate sempre che la cultura e l'educazione sono un bene personale ma anche sociale: devono servire alla società come strumento per favorire la crescita civile del contesto in cui viviamo e non solo quello>. Questo è stato per Empoli il Conservatorio Santissima Annunziata, come scrive il Cardinal Betori <una garanzia anche per gli anni che verranno>. Ad maiora
Marco Mainardi