Il Pin è stato recentemente oggetto di articoli che travisano la realtà delle carte processuali in merito all’inchiesta sull’Ato Sud. I legali, Avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba, che hanno avuto mandato di tutelare le ragioni e l’immagine del PIN, dopo una accurata indagine presso gli uffici competenti, affermano che emerge chiaramente come il PIN Scrl sia parte lesa in tutta questa vicenda.
“Risulta con evidenza che il PIN non abbia conseguito alcun vantaggio economico dall’attività di consulenza contestata al prof. Andrea Corti – commentano i legali – piuttosto risulta chiaro che le competenze e l’immagine del polo universitario sono state strumentalizzate per fini personali”.
Il Polo Universitario di Prato è una realtà consolidata nell’area metropolitana, e oltre all’attività didattica e di formazione, sviluppa un consistente volume di progetti di ricerca e trasferimento tecnologico, che spaziano da una dimensione locale ai grandi progetto europei. E’ da precisare che il prof. Corti era il responsabile scientifico di uno dei 33 laboratori PIN e non il responsabile dell’area ambiente, assai più ampia, né tantomeno dell’intera struttura.
“Non escludiamo per il futuro un’azione a tutela del polo universitario – dichiara il presidente del PIN, prof. Maurizio Fioravanti - che tramite i suoi laboratori si è da tempo qualificato come struttura di eccellenza, riconosciuta da un’ampia gamma di interlocutori. Quali che siano gli esiti complessivi di questa vicenda la nostra Società agirà nei confronti dei responsabili per il risarcimento del danno subito.”
Fonte: Polo Universitario "Città di Prato"
