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Quando Umberto Veronesi divenne cittadino onorario di Vinci

Riportiamo la cronaca integrale del conferimento della cittadinanza onoraria di Vinci da parte dell'allora sindaco di Vinci Dario Parrini all'oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi, scomparso a 91 anni l'8 novembre 2016. Era il 23 novembre del 2012. Ecco come gonews.it riportò allora l'evento (CLICCA QUI PER LA GALLERY):

"Umberto Veronesi, cittadino di Vinci come il grande Leonardo. Aula magna dell’Agenzia per la Formazione Asl 11 di Sovigliana gremita questa mattina, venerdì 23 novembre, per la consegna al professore 87enne, oncologo tra i più importanti al mondo, ex senatore e Ministro della Sanità, della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Dario Parrini.

Ad accogliere il luminare tanti studenti dei corsi universitari dell’ateneo fiorentino con sede distaccata nella frazione vinciana, ma anche tante autorità locali. Nutrita la presenza di sindaci: c’erano Luciana Cappelli di Empoli, Giovanni Occhipinti di Castelfiorentino, Andrea Campinoti di Certaldo, Rossana Mori di Montelupo Fiorentino, ma anche il deputato Alberto Fluvi, la vicepresidente della Provincia di Firenze Laura Cantini, oltre a tutti gli assessori di Vinci e il vicesindaco di Fucecchio Sara Matteoli. In sala anche i rappresentati delle forze dell’ordine oltre alla dirigenza dell’Asl 11 al gran completo.

Dario Parrini, prima di conferire a Umberto Veronesi la cittadinanza, lo ha definito “un grande italiano”, ripercorrendo nel leggere le motivazioni tutta la carriera dell’oncologo che, nonostante l’età, è ancora in prima linea contro la lotta al cancro.

“Sono emozionato – ha detto Veronesi – per me Leonardo è stato sempre un modello di vita, un uomo che ha saputo ‘creare’ nel vero senso del termine, dando vita alla cultura del disegno e dell’ingegneristica”. Il professore ha voluto fare brevemente un parallelo tra la storia del Genio e la propria, sul suo percorso di studi e soprattutto sul dover accettare di andare spesso controcorrente pur di far conoscere al mondo la bontà delle proprie scoperte. Veronesi negli anni Settanta ha infatti rivoluzionato il modo di curare i tumori mammari, andando contro i pensieri dominanti dell’epoca.

"Vedo avvicinarsi inevitabilmente il termine della mia vita – ha aggiunto Veronesi – con il grande rimpianto di non aver visto porre la parola fine sulla grande battaglia al tumore”.

Prima della cerimonia il professor Veronesi si è intrattenuto in un’aula del complesso di via Oberdan per incontrare l’associazione Astro, che si occupa di assistere i malati oncologici, in particolar modo con le donne affette e curate da tumore al seno. Con loro anche il presidente Paolo Scardigli e il dottor Claudio Caponi, oncologo dell’Asl 11

Al termine della cerimonia le donne di Astro che hanno dato vita al progetto del Dragon Boat hanno donato a Umberto Veronesi una maglia rosa indossata dalle atlete operate di tumore al seno nelle varie manifestazioni remiere".

IL COMUNICATO DAL COMUNE

L'Amministrazione comunale di Vinci esprime profondo dolore per la scomparsa di Umberto Veronesi, grande scienziato e luminare nel campo della ricerca oncologica, scomparso ieri all'età di 91 anni. A Veronesi nel 2012 venne conferita la cittadinanza onoraria di Vinci “per l'alto valore civile e culturale della sua pluridecennale opera clinica di ricerca e divulgazione scientifica sulla lotta al cancro”.

“Addio a Umberto Veronesi, cittadino onorario di Vinci - afferma il sindaco Giuseppe Torchia - Una vita spesa a combattere il cancro con impegno e due parole d'ordine: ricerca e laicità. L’attenzione alla dignità e all’integrità dei malati ha caratterizzato tutto il percorso professionale e umano dell’oncologo. Le più sentite condoglianze della città di Vinci alla moglie e ai figli”. Nel corso della cerimonia di quattro anni fa, lo scienziato si disse uno strenuo seguace di Leonardo: “Sono sempre stato ammiratore di Leonardo, un grande sostenitore dei suoi principi, un grande modello di vita perché è riuscito a conciliare il principio della scienza con quello dell'arte. Nell'arte c'è sempre un po' di scienza e la scienza non può evolversi senza l'aiuto della fantasia e dell'immaginazione.

La vera scienza è un po' arte e la vera arte è un po' scienza. Leonardo è uno di quei pochi nella schiera degli scienziati creativi. Perché gli scienziati sono di due tipi: ci sono quelli che scoprono e quelli che creano. I primi fanno una grande opera di conoscenza, portando alla luce qualcosa che esiste e che non conoscevamo.

Lo scienziato che crea, invece, prende la forza dalle conoscenze disponibili per creare nuove ipotesi, nuove strade, nuove vie di investigazione e nuovi mezzi di approfondimento. Questo era Leonardo, come Darwin o Freud. La forza del nostro pensiero di creare e di ideare nuove posizioni di avanzamento. Questo è stato Leonardo e per questo sono molto legato a lui”.

Il testo integrale della motivazione per il conferimento della cittadinanza onoraria

“Per l'alto valore civile e culturale della sua pluridecennale opera clinica di ricerca e divulgazione scientifica sulla lotta al cancro, con un'attività incessantemente rivolta a far comprendere a opinione pubblica e legislatore l'utilità sociale e terapeutica della prevenzione della diagnosi precoce e dell'innovazione delle cure nel senso della chirurgia conservativa, del massimo rispetto possibile dell'integrità corporea del malato secondo il principio del trattamento terapeutico minimo efficace, dell'integrazione tra ricerca clinica e ricerca di laboratorio e dell'attenzione alla centralità del paziente e alla dimensione psicologica della malattia.

Per il fatto che le ricerche da lui promosse a partire dalla fine degli anni 60 hanno portato negli anni successivi una volta riconosciute a livello internazionale a una vera e propria svolta nella chirurgia del tumore mammario contribuendo attraverso un più ampio accesso alla prevenzione e un incremento dei casi di diagnosi precoce a un consistente aumento della guaribilità del tumore al seno e a salvare la vita di migliori di donne in tutto il mondo e a migliorare la qualità della vita delle donne sottoposte a intervento chirurgico.

Per aver concorso in maniera determinante con circa 800 pubblicazioni scientifiche e 12 trattati di oncologia, come direttore generale dell'istituto nazionale dei tumori, come presidente dell'International Melanoma Group, come fondatore della Scuola europea di oncologia, come presidente dell'Unione internazionale contro il cancro, come presidente dell'Organizzazione europea per la ricerca sui tumori, come presidente dell'European Cancer Societies, come coordinatore del programma di lotta ai tumori denominato “Europa contro il cancro”, e infine come direttore dell'Istituto europeo di oncologia, incarico che ricopre tuttora, a rafforzare lo status internazionale della ricerca oncologica italiana e a promuovere la cultura del continuo aggiornamento medico, come attestano le 14 lauree honoris causae in medicina assegnategli da istituti universitari di 9 diversi paesi.

Per avere fornito un contributo rilevante e pionieristico alle campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla necessità di incrementare, anche col ricorso a donazioni private, i fondi a disposizione per la ricerca sul cancro. Un'iniziativa che concretizzò già nel 1965, fondando insieme al professor Giuseppe Della Porta, l'Airc che da allora indirizza i finanziamenti raccolti verso progetti di ricerca oncologici svolti presso laboratori universitari, ospedali e istituti scientifici, anche concedendo borse di studio a beneficio di giovani ricercatori e assicurando una puntuale e accessibile informazione dei cittadini sui progressi compiuti nella ricerca e la prevenzione oncologica.

Per aver concentrato l'attività della fondazione che porta il suo nome, nata nel 2003 e nel cui comitato d'onore figurano 10 premi Nobel, nell'erogazione di borse di studio a medici e ricercatori impegnati in ambito oncologico e cardiologico, nel finanziamento di progetti di ricerca d'alto profilo e nella divulgazione scientifica attraverso conferenze internazionali, progetti rivolti alle scuole, campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni”.

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