Libri: sistemi autogestiti contro l'oppressione dell'economia globale

Come difendersi dalla solitudine e contrastare la debolezza endemica delle società al tempo dell’economia globale? Conviene ripartire dal basso, da una riorganizzazione della realtà socio-economica che immediatamente ci circonda, creare cellule di sopravvivenza economica e politica, nel gigantesco organismo della società globale. È stato presentato ieri pomeriggio nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, "Empowerment – Per un sistema socio-economico parallelo", il libro di Marco Cervioni pubblicato da Lorenzo de’ Medici editore, con la prefazione di Giovanni Pallanti.
Marco Cervioni propone un’economia autogestita dal basso, che tutela gli interessi di cittadini, piccoli e medi produttori in base alle loro reali esigenze, mirando alla ricerca di un sistema basato sulla micro democrazia e la partecipazione civica. Una specie di “social democracy”, ha spiegato Giovanni Pallanti – già vicesindaco di Firenze, oggi giornalista e scrittore, intervenuto alla presentazione insieme con l’autore e l’editore Fabrizio Guarducci – che vede tutti impegnati nel costruire un nuovo mondo.
"Quello che accade in questi tempi è l’effetto perverso della crisi dei manager e della crisi strutturale della politica – dice Pallanti –. L’avidità e la stoltezza di banchieri e politici ha portato alla rovina istituti antichissimi come il Monte dei Paschi di Siena e banche territoriali che godevano della fiducia dei clienti, quali in Toscana Banca Etruria o, per fare un altro esempio, la banca popolare di Vicenza. Il risultato è che sono stati rubati soldi dei clienti ed è stata ridotta la ricchezza dei soci, soprattutto di quelli piccoli e medi".
Il libro di Cervioni "tocca direttamente il ruolo della politica e chiama in causa chi opera nelle istituzioni”, ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella, che ha portato il saluto dell’Assemblea toscana. "la politica è chiamata a ritrovare la capacità perduta di stare nella comunità, non al di sopra. Stiamo diventando un mondo di solitari, il lavoro di Cervioni ci chiama a riflettere, il confronto sulle soluzioni che propone è aperto".