
“Anche l’Arno, con un paio di giorni di ritardo, si unisce alle celebrazioni del cinquantennale dell’alluvione del 1966, con mezzo Valdarno allagato, corsi d’acqua che fanno paura in Valdarno come a Firenze”. Lo affermano i consiglieri Miriam Amato e Piero Caramello coi deputati Samuele Segoni, Massimo Artini di Alternativa Libera. Segoni ed Artini incalzano: “Di pochi giorni fa, la nostra interrogazione proprio sul caos amministrativo aggravato dal Governo Renzi, che nonostante assicurasse efficienza, ha lasciato un'autorità di Bacino senza guida e bloccata in un passaggio incompiuto verso la nuova forma di autorità distrettuale. Adesso constatiamo cosa è successo e ci rattristano nel vedere come l’incuria del bacino dell’Arno abbia provocato le esondazioni nel Valdarno”.
Caramello sottolinea: "Eppure, in questo periodo, amministratori e sindaci, oltre al governo, si vantavano di avere la situazione sotto controllo, sbandierando come soluzione a tutti i mali una cassa d'espansione non ancora ultimata (Pizziconi a Figline) e comunque non in grado di risolvere i problemi di una vallata cementificata fino al midollo, dove il terreno non tiene più neanche una goccia d'acqua e ad ogni pioggia abbondante scatta la psicosi".
"Possiamo fare tutte le opere di difesa idraulica che vogliamo - aggiunge Miriam Amato di Alternativa Libera - ma se non iniziamo a gestire il territorio con più rispetto dalle montagne fino ai fondovalle, progettando città che rivalutano la naturale dinamica dei fiumi e dei versanti, continueremo a pagare le conseguenze di un dissesto idrogeologico, che rischia di diventare inarrestabile, senza un'adeguata consapevolezza nelle scelte politiche amministrative” .
Fonte: Alternativa Libera - Ufficio Stampa
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