Inutile dire che la bufala è stata immediatamente smascherata da chi ha tentato di telefonare al numero che si trova allegato al breve testo. Nessuna conseguenza per chi riceve il messaggio. Come spiegato dalla polizia postale si tratta di semplice, ed altrettanto inutile, spamming.
Raccomandiamo di non inoltrare il testo che potrebbe portare a un’infinita catena di Sant’Antonio, mettendo pericolosamente a rischio eventuali future richieste che vengano dai canali istituzionali.
Ricordiamo che le esigenze trasfusionali dei pazienti sono gestite e soddisfatte dai Centri Trasfusionali coordinate dal Centro Regionale sangue , il quale si interfacciano direttamente con le Associazioni dei donatori di sangue che hanno strumenti organizzativi atti a garantire il costante flusso di donatori, sia per rispondere a particolari bisogni.
Non vengono certi diffusi appelli per WhatsApp.