Chi sono gli Ortolani Coraggiosi, che giovedì 3 novembre alle 21 e 15 saranno presso l’Atelier Shalom di San Miniato per un incontro con la popolazione?
Sono un gruppo di persone che con grande coraggio, cercano di risolvere un problema sociale di enorme importanza, legato alla disabilità e nel loro caso specifico all’autismo.
Il racconto fatto da Marino Lupi, presidente dell’Associazione Autismo Toscana, e da don Andrea Cristiani, fondatore di Shalom, appena rientrato dal Burkina Faso, sarà – se vogliamo – molto semplice, ma anche “rivoluzionario” per la possibilità che dà ad alcune persone apparentemente senza comunicazione di lavorare nei campi e di produrre ortaggi e altri frutti della terra. Questo lavoro avviene nella zona di Ventignano, vicino a San Pierino, gli ortaggi sono raccolti in cassette e venduti a qualche centinaio di persone, anche perché il lavoro, guidato da contadini, educatori, psicologi e soprattutto genitori (anche loro davvero “coraggiosi”) è realizzato secondo tecniche biologiche, privo cioè di concimi e altri prodotti chimici.
L’ultimo film premiato a Cannes, “Io, Daniel Blake” di Ken Loach, un film nelle sale proprio in questi giorni, apparentemente disperato, ci insegna proprio che la solidarietà tra le persone offre la possibilità di cambiare, mettendosi insieme “dal basso”.
Questo ci hanno insegnato gli Ortolani Coraggiosi: si sono imposti contro alcuni preconcetti che negavano agli autistici la possibilità di una vita dignitosa, che tendeva rinchiuderli in strutture protette. Loro hanno dimostrato – e sono ormai un esempio a livello almeno nazionale – che è possibile reagire in modo diverso, cambiando radicalmente quelli che in fondo sono soltanto dei luoghi comuni, per i quali una persona su tre (tanti sono quelli che soffrono di disturbi mentali) soffre, senza che i suoi genitori o parenti vedano possibili soluzioni.
Il Movimento Shalom ha scelto fa tempo di affiancarsi agli Ortolani Coraggiosi, saranno molte le iniziative intraprese, per adesso tutta la popolazione è invitata a partecipare alla serata del 3 novembre, dove sarà anche possibile acquistare i frutti del lavoro degli Ortolani Coraggiosi e soprattutto commuoversi (e un po’ arrabbiarsi per il modo con cui la scienza li ha trattati, almeno fino a qualche anno fa). Questo per la vita di tutti i giorni, per episodi piccolissimi che dimostrano che dall’autismo e da altre forme di malattia psichica non si può guarire, ma ci sono tante possibilità di affrontarli in maniera diversa, più umana.
Questa iniziativa sarà il preludio per un'altra giornata che questo anno Shalom intende dedicare a queste tematica che si terrà il giorno 8 Dicembre sempre a San Miniato in occasione della 42^ festa della Mondialità dal tema”Nascere e divenire, disabilità”.