Nell’attuale offerta politica riuscire a discernere le buone politiche da quelle inutili è molto difficile. In genere è opportuno farsi guidare dalla relazione o meno che le varie proposte hanno con gli enormi cambiamenti che sono stati determinati direttamente od indirettamente dalla rivoluzione economica ed industriale attuale. Da questa rivoluzione infatti dipendono l’attuale crisi economica (o di adattamento), gli enormi flussi migratori, la globalizzazione commerciale, il nostro stile di vita personale, la rivisitazione di tutte le teorie politiche del 900.
Gli effetti principali di questa rivoluzione sono la straordinaria velocità della comunicazione e degli scambi commerciali, l’aumento della competitività in particolare quella fra i sistemi nazione, la perdita di rigidità delle classi sociali, la polarizzazione delle diseguaglianze, l’enorme aumento della complessità e la conseguente necessità di strategie che identifichino le priorità in grado di determinare effetti a catena, la maggiore necessità di privilegiare gli interessi generali della comunità rispetto a quelli locali, la necessità di adattare le istituzioni democratiche per migliorare la loro efficienza efficacia trasparenza, la necessità di disporre di maggiori strumenti di democrazia diretta. Tutto questo però in un clima di comprensibile paura.
La riforma della costituzione è disegnata per rispondere a queste logiche attraverso la maggiore efficienza, efficacia e trasparenza di una sola camera, che deve approvare, modificare o respingere disegni di leggi del governo entro 70 gg , attraverso l’effettiva centralità del parlamento, non più costretto ad approvare i decreti legge del governo, infine attraverso il principio della prevalenza degli interessi generali del paese su quelli locali delle regioni ed in ultimo attraverso nuovi ed efficaci strumenti di democrazia diretta.
La riforma della costituzione è necessaria per cogliere le opportunità che la competizione di sistema con gli altri competitor internazionali ci impone e ci doterà di regole "in grado di migliorare le nostre performance economiche e sociali e quindi di ricominciare a sperare per i nostri figli e ridurre la nostra insicurezza".