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Filiera corta del legno alle Cerbaie: riscalda e riqualifica la zona

(foto di gonews.it)

Un progetto pilota per due impianti di riscaldamento a servizio delle scuole di Pinete e Querce

Una filiera locale del legno e un progetto per due impianti di riscaldamento nelle scuole di Pinete e Querce: il Consorzio Forestale delle Cerbaie sposta l'attenzione sull'ambiente e sull'energia termica. Il Consorzio - che in questo progetto vede coinvolti Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull'Arno, Fucecchio e i rispettivi Comuni - ha attivato una collaborazione fattiva con il laboratorio iBionet, spin-off dell'Università di Firenze, per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili nel rispetto dell'ambiente e della comunità che ci vive.

Il Consorzio e i Comuni hanno l'obiettivo di attivare piccoli impianti a biomassa funzionali al riscaldamento di edifici scolastici che, posti in aree prive di metano, potrebbero migliorare le performance sia dal punto di vista ambientale che economico. Inoltre la speranza è che in futuro anche chi abita vicino alle scuole di Pinete e Querce possa usufruire di questi impianti. Si tratta perlopiù di caldaie che funzionano con gli scarti delle segherie locali e col cippato proveniente dai boschi delle Cerbaie, quindi dal territorio al territorio e qui si riscontra la volontà degli enti coinvolti di dar lustro alle Cerbaie e di mettersi assieme per migliorare una zona che troppo spesso è citata per attività meno nobili come spaccio o prostituzione.

L'obiettivo è ridurre i costi delle fonti energetiche utilizzate adesso (gasolio o gpl) e anche ridurre le emissioni di polveri, le PM10, sul territorio delle Cerbaie. Queste infatti spesso sono derivanti dalla combustione di legname in maniera non efficiente e controllata. A spiegare il meccanismo di questo progetto sono stati i protagonisti stessi, vale a dire Alessandro Tirinnanzi e Giovanni Ciniero di iBionet e i rappresentanti degli enti coinvolti, come il dirigente tecnico del Consorzio Andrea Bernardini secondo cui "Il progetto nasce per valorizzare le risorse agroforestali private e pubbliche del territorio. Lo scopo è quello di gestire tutela ambientale e produttività economica".

Dello stesso avviso anche il presidente Federico Grossi, nonché assessore all'ambiente nel Comune di Castelfranco di Sotto, capofila del progetto. Grossi ha spiegato anche come viene finanziato il tutto: "Il progetto è da 22mila euro, dei quali 15mila sono finanziati dalla Regione Toscana e 7mila dai Comuni. L'Anci lo ha particolarmente apprezzato e lo ha selezionato come buona pratica al Tavolo dell'Agricoltura a Firenze". La sua omologa al Comune di Fucecchio Silvia Tarabugi ci ha tenuto a specificare: "Questo progetto riguarda la fattibilità della filiera, non si parla del finanziamento delle centraline. Queste hanno un aspetto di risparmio energetico ma anche di riduzione di PM10: se alcune abitazioni limitrofe decidessero di allacciarsi a una piccola rete di riscaldamento allora le diminuiremmo ancora".

L'assessore all'ambiente di Santa Croce sull'Arno Marco Baldacci, il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti e il primo cittadino di Fucecchio Alessio Spinelli hanno messo sotto la lente anche un altro aspetto importante: la riqualificazione delle Cerbaie. Come detto spesso si è parlato di questa zona per fatti di cronaca che poco calzano con le specificità del posto, secondo le istituzioni riuscire a lavorare assieme per rendere le Cerbaie un posto migliore. Per questo un progetto del genere rientra nell'ottica di insegnare a utilizzare i boschi correttamente. E chissà che tutto questo non possa essere esteso al Padule di Fucecchio o a quello di Bientina, come hanno auspicato rispettivamente Spinelli e Toti. Adesso palla al PRS, ad anno nuovo se ne saprà di più sul progetto.

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