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Coldiretti, l'agricoltura è sempre più green. La regione gioca un ruolo di primo piano

vigneti toscana

Volano energie rinnovabili, prodotti certificati, Dop, Igp, Bio e filiera corta

L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati.  In questo quadro la Toscana gioca un ruolo di primo piano.

Nel vigneto toscano ci sono ben 58 denominazioni di origine (11 Docg, 41 Doc e 6 Igt). Con il riconoscimento ufficiale della Dop per il pane toscano sono 29 i prodotti del Made in Tuscany agroalimentare che possono fregiarsi dell’ambito riconoscimento da parte della Ue, 16 sono a denominazione di origine protetta (Dop), 13 ad indicazione di origine geografica (Igp).

Quasi il 10 per cento  delle specialità tradizionali si trovano in Toscana con ben 460 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e realizzate in un paesaggio incantevole. Nell’elenco 2016 troviamo numerose new entry tra cui l’Aglione della Val di Chiana, un aglio gigante (può raggiungere gli 800 grammi) dal caratteristico aroma, privo di allina e dei suoi derivati, dal profumo piccante ma molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale. Gli operatori biologi hanno raggiunto la vetta di oltre 8.300 unità a livello regionale.

L’Italia è anche campione di biodiversità e può contare su 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi. I vitigni autorizzati per la regione Toscana iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino, sono 126 e fra questi i più diffusi sono il Sangiovese nero, il Merlot nero, il Trebbiano Toscano bianco e il Cabernet Sauvignon nero. 533 le varietà di olive, contro le 70 spagnole, circa 90 quelle diffuse in Toscana tra le quali Moraiolo, Leccino, Frantoio, Pendolino, Maurino e Olivastra Seggianese. Ma sono state salvate dall’estinzione anche 130 razze allevate tra le quali in Toscana 6 razze bovine (Romagnola, Maremmana, Calvana, Pisana, Garfagnina e Pontremolese) una suina (Cinta), 6 razze ovine (Appenninica, Zerasca, Pomarancina, pecora dell'Amiata, Garfagnina Bianca, Massese) una caprina (capra della Garfagnana), 3 equine (cavallo Maremmano, cavallo Appenninico, cavallo Monterufolino) e una asinina (asino dell'Amiata).

In soli tre anni sono aumentate di sette volte le aziende agricole che producono energie rinnovabili (+603 per cento) e sono praticamente raddoppiate quelle che trasformano direttamente i loro prodotti (+97,8%) svolgendo un’azione di recupero importante nei confronti di varietà che non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione.

"Un percorso reso possibile dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura – dice il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli - avvenuto grazie alla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti ed approvata esattamente 15 anni fa, si è verificata una vera rivoluzione dell’agricoltura italiana che ha allargato i confini dell’imprenditorialità aprendo a nuove opportunità occupazionali nella tutela ambientale, nel risparmio energetico, nelle attività sociali, nella trasformazione aziendale e nella vendita diretta, a difesa e promozione della biodiversità".

"In Italia si trova la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero dove acquistare lungo tutta la Penisola prodotti alimentari locali con una azione di sostegno alle realtà territoriali e un impegno contro l’inquinamento ambientale per i trasporti che non ha eguali negli altri Paesi dell’Unione e nel mondo.

E’ la rete di Campagna Amica che in terra toscana – dice il direttore regionale di Coldiretti Antonio De Concilio -  conta oltre 100 mercati contadini, distribuiti in tutte le province, 1.000 fattorie con vendita diretta, 20 botteghe, a cui si aggiungono circa 70 ristoranti, centinaia di  orti urbani e una cinquantina di punti street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 15.000 ettari di terreno".

Fonte: Coldiretti Toscana - Ufficio Stampa

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