
Triplice appuntamento, questa settimana, con il grande cinema di Ermanno Olmi al Teatro Gat di Castelnuovo d’Elsa (Castelfiorentino) con tre pellicole pluripremiate dalla critica cinematografica.
Giovedì 18 ottobre, alle ore 21,15 verrà proiettato “L'albero degli zoccoli” (1978) con Luigi Ornaghi, Francesca Moriggi, Omar Bignoli, A. Ferrari. La pellicola ha ricevuto la Palma d’Oro a Cannes nel 1978 e il César, sempre nello stesso anno, come miglior film straniero.
La trama: Tra l'autunno 1897 e l'estate 1898, quattro famiglie vivono in una cascina della Bassa Bergamasca. Tra i componenti di questa comunità esiste un profondo legame spirituale e culturale che li porta a vivere insieme cose belle e cose tragiche, avvenimenti ordinari e avvenimenti straordinari. Quando si tratta di versare al severo Mesagiù, il padrone della fattoria, i due terzi dei prodotti, cercano tutti di barare per guadagnare pochi chili di farina. Quando la bella Maddalena va sposa a Stefano, tutti fanno corona al matrimonio stramattutino e tutti accolgono gli stessi quando tornano da Milano con il bimbetto adottato. Insieme uccidono il maiale; separano i contendenti; ascoltano i racconti dei vecchi; ricevono il parroco, don Carlo: prendono parte alle funzioni religiose e alle sagre paesane. Tutti godono per la miracolosa 'guarigione' della vacca della povera vedova Runk. Menek è il bambino di sei anni che, unico della fattoria, frequenta la scuola. Un giorno torna a casa con uno zoccolo rotto. Papà Batistì lavora nascostamente per tutta la notte a intagliargliene uno nuovo. Ma si è servito di un albero tagliato abusivamente. Il padrone lo caccia e tutti gli amici osservano sgomenti e impotenti la sua partenza con la famigliola verso l'ignoto e la miseria.
Sabato 22 ottobre, sempre alle ore 21,15, sarà la volta di “Cantando dietro i paraventi” (2003) 100’ Regia, soggetti e sceneggiature di Ermanno Olmi; fotografia: Fabio Olmi con Bud Spencer, Jun Ichikawa, Sally Ming Zeoni, Camillo Grassi. Film premiato con tre David di Donatello (2004) per la miglior scenografia, migliori costumi e migliori effetti speciali; e il Nastro d'argento (2004) per il miglior soggetto, miglior fotografia, miglior scenografia, migliori costumi.
La trama: «A causa di un equivoco, un giovane studente occidentale approda in un teatrino fuori mano. Superato il primo momento di stupore il giovane cerca di concentrarsi sull'incanto della rappresentazione... È la storia della celebre Ching, una donna pirata cinese. Suo marito era un ammiraglio, al comando di una potente flotta, incaricato dal governo imperiale di combattere il flagello della pirateria. Ma dietro il fenomeno si nascondono interessi così grandi che, di lì a poco, l'ammiraglio viene assassinato con una porzione di cibo avvelenato. Sconvolta dall'accaduto, la vedova convince i marinai di suo marito a rifiutare ogni altra offerta e a dedicarsi in proprio agli arrembaggi ed ai saccheggi».
Domenica 23 ottobre, alle 17.30, toccherà a “Il mestiere delle armi” (2001). Regia, soggetti e sceneggiatura di Ermanno Olmi; fotografia: Fabio Olmi con Hristo Jivkov, Sergio Grammatico, Sandra Ceccarelli. Vincitore del Globo d’Oro 2001 e di nove David di Donatello (2002)
La trama: «Joanni de Medici è un giovane capitano dell'esercito pontificio nella campagna contro i Lanzichenecchi di Carlo V, imperatore degli Alemanni. Nonostante la giovane età, è stimato e conteso da Principi e Papi per il suo valore. Ama la vita, è baciato dalla fortuna e ambito dalle donne. Ma la morte è in agguato...».
Ai partecipanti alle proiezioni verrà distribuito il volume “Olmi padre e figlio: due mestieri, l’arte del cinema”, con saggi di critici cinematografici. Nei locali del teatro è possibile apprezzare una mostra documentaria con manifesti, foto e materiale inediti del grande regista.
La rassegna, curata dal Circolo del Cinema “Angelo Azzurro”, con direzione artistica di Jaurès Baldeschi, si concluderà con la cerimonia di consegna del premio “Giglio d’Oro” (VIII edizione) in programma domenica 30 ottobre. Il premio alla carriera assegnato ad Olmi verrà ritirato dai figli del maestro bergamasco Elisabetta e Fabio.
Fonte: Ufficio Stampa
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