Castelmuzio, l'utopia del borgo-salotto diventa realtà

Arriva un bagno pubblico e un belvedere con arredi lussuosi


A Castelmuzio cittadini e imprese, insieme al Comune di Trequanda, sfidano persino il buon senso e, con un atto di lucida follia realizzano un belvedere arredato con tavoli e poltroncine in ferro battuto degni di una villa, e un bagno pubblico rivestito con un lussuoso mosaico, arredato con dettagli preziosi: dallo specchio con la cornice dorata al mobiletto antico, dal diffusore di aromi alla fioriera.

È l’utopia che diventa realtà, che sfida pericoli come il vandalismo, l’abitudine al degrado, o la rassegnazione alla mediocrità per tutti gli aspetti della cosa pubblica, fino all’abbandono di un senso estetico per qualsiasi opera pubblica. La realizzazioni sono intrise di eleganza, ma non sono fine a se stesse: esprimono un valore ben più alto.

“Sembra che l’utopia – commenta il sindaco di Trequanda Roberto Machetti – abbia vinto su tutti gli aspetti negativi della nostra epoca, grazie a una comunità coesa: un piccolo borgo, una frazione del nostro Comune che sta dando un esempio alto, che in una grande città non sarebbe nemmeno pensabile”.

Nel corso del programma di iniziative per celebrare l’Olio Novo locale, domenica scorsa, dopo un gioco dell’oca vivente che ha coinvolto tanti bambini, è avvenuto il taglio del nastro. Inutile sottolineare la meraviglia di chi l’ha osservato per la prima volta.

La più celebre azienda di mosaici, Bisazza, ha regalato i rivestimenti. Poi è stata una gara tra professionisti e aziende locali per realizzare le opere, per raggiungere tutti insieme un obiettivo molto più alto: l’amore per il bello, per la cosa pubblica. In un cartello, oltre ai nomi di chi ha realizzato l’opera, si legge: “Questo bagno è come il bagno di casa nostra. È casa nostra. Tu che entri sei ospite e benvenuto: rispettalo e lascialo come lasceresti quello di casa tua. Questa è la civiltà. Grazie a nome di tutti i cittadini di Castelmuzio Borgo Salotto”.

Intorno alla bella intuizione di “borgo salotto” sta per nascere un’associazione ma, ancora di più, si sta consolidando uno stile di vita che è assai simile a quello di Petroio o di Trequanda: qui c’è l’amore per la propria terra e i propri valori, in un momento in cui si parla di fusioni di Comuni e nel quale la ragione suggerirebbe – forse a torto - di andarsene verso una grande città. A Castelmuzio si vince la battaglia del proprio diritto a esistere con la fantasia, l’amore, il sogno, i progetti, la memoria. E la stessa festa dell’olio (ancora in corso, si conclude nel prossimo fine settimana), la cooperativa di produttori, uno spaccio di filiera corta, la coesistenza con artigiani e artisti qui come nelle altre frazioni, il richiamo di grani nomi (a partire da Bisazza, appunto) che qui scelgono di vivere, danno il senso di una vitalità che è anche economica e culturale. “Qui c’è voglia di domani – chiosa il sindaco Machetti – di un mondo di valori diversi dall’egoismo, dall’individualismo, dalla ricerca del denaro. A noi basta la bellezza”.

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