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Muore a 90 anni Dario Fo. La Toscana e il 'giullare buffo': un legame indissolubile

Una personalità tanto ingombrante della storia italiana non poteva non avere un'eco anche in Toscana. Ecco gli omaggi che gli sono stati tributati

È morto oggi all'età di 90 anni il premio Nobel per la Letteratura, Dario Fo. Era ricoverato da circa due settimane all'ospedale Sacco di Milano.

Attore, pittore, scrittore, commediografo, regista ma anche politico e saggista: erano questi i mille volti che il 'giullare buffo' ha interpretato fino agli ultimi giorni della sua vita con la solita energia che impiegava sul palco. In una delle ultime interviste al Fatto Quotidiano dichiarò: "La vecchiaia ti viene addosso, all’improvviso. Io però mi sento anziano, non vecchio. E le spiego perché: i vecchi sono conservatori, sono nostalgici. Non fanno che ripetere ‘ai miei tempi’, hanno una mentalità chiusa, a volte ottusa. Non accettano le cose nuove, ridono poco. Sono ostili alla diversità. Io non mi trovo bene con quelli della mia età: peraltro i vecchi di solito votano a destra. E io a destra mai!"

Ha rivoluzionato il teatro sostituendo gli intellettualismi otto-novecenteschi con il 'medioevo dei giullari' e del 'grammllot', un passo all'indietro nella storia dell'umanità per riscoprire il piacere di ridere del potere, della cultura, delle istituzioni e dei costumi. Irriverenza, critica e diletto: questo era Dario Fo. Ma il premio Nobel per la Letteratura è stato anche attivista fino agli ultimi giorni della sua vita nella battaglia politica al fianco del M5S e del suo amico Beppe Grillo, uomo di sinistra non ha mai smesso di schierarsi per quello in cui credeva.

La sua energia, quella che ha emozionato milioni di persone, si è spenta solo oggi, forse...

Una personalità tanto ingombrante della storia italiana non poteva non avere un'eco anche in Toscana. Le sue opere, prima fra tutte 'Il Mistero Buffo'  sono ancora oggi al centro di molte rappresentazioni tetarali in giro per la Toscana, interpretate spesso da importantissimi autori nazionali. Al Quaranthana di San Miniato, giusto per fare un esempio più recente, Marina de Juli porterà in scena 'Johanna Padana a la Discovèrta de le Americhe'. Al Teatro del Popolo di Castelfiorentino all'interno della rassegna Speciale dedicata al 150°anniversario dell’inaugurazione, Ugo Dighero ha presentato lo scorso 5 novembre, il 'Mistero Buffo'.

Fu eletto presidente emerito del Carnevale di Viareggio nel 2015, definendosi egli stesso 'capum carri'. Nel 1998, invece, fu protagonista del carro vincitore 'Ma che male vi Fo' realizzato da Silvano e Alessandro Avanzini. Sempre in quell'anno gli fu conferito il 'Burlamacco d'Oro' e nel 2000 partecipò fuori concorso con il carro 'La Pace' realizzato dai fratelli Umberto e Stefano Cinquini. La sua ironia era molto vicina al Carnevale e sono molte le persone a Viareggio che in questo momento esprimono attestazioni di stima e di affetto attraverso facebook. Nel 2009 invece il manifesto realizzato dallo stesso Fo e scelto dal presidente dell'epoca Tofanelli fu bocciato dalla fondazione.

Nel 2012 realizzò l’ etichetta artistica e la carta seta per l’ annata 2010 del Chianti Classico “Casanuova di Nittardi” di Castellina in Chianti lasciando la sua impronta sul vino della Fattoria Nittardi in occasione del trentennale della collezione artistica Nittardi.

Nel 2010 visitò la città di Pontedera, in occasione della mostra "Pupazzi con rabbia e sentimento".

Grande amico del toscano Giorgio Albertazzi (scomparso lo scorso 28 maggio, ndr) in occasione della sua morte disse che in fondo "erano due anarchici", ripercorrendo la sua amicizia e le vicende della sua vita con l'attore fiesolano.

Ma la sua opera va oltre l'arte, impegnandosi anche nella politica locale: inviò un video in multilingue rivolto ai sindaci che si sono riuniti a Firenze per i lavori di Unity in diversity il 6 novembre 2015, la convention internazionale dei sindaci per la pace. Il messaggio diceva: "Buon lavoro vorrei essere lì con voi ad aiutarvi. Ma l'importante è che le cose si facciano, nel segno e dentro la cultura".

Intervenne il 3 febbraio 2014 per avviare una petizione firmata per salvaguardare le mura di Volterra, dopo il crollo a seguito del maltempo.

Appena qualche mese fa aveva invece inveito contro Roberto Benigni definendolo "un traditore" per la sua dichiarazione di voto sul Referendum.

I MESSAGGI DI CORDOGLIO

Rossi: "Il Paese perde un'anima critica"

"L'ultimo Dario Fo un po' mi inquietava, tuttavia la persona ha sempre avuto una grande capacità di parlare agli italiani e ai giovani in particolare". Così il presidente della Toscana Enrico Rossi, a Bruxelles per partecipare alla Settimana europea delle regioni e delle città, dopo aver appreso della scomparsa di Dario Fo. "Quando ero giovane non nego che, avendolo potuto vedere e ascoltare nella cittadina di Pontedera", Fo "sia stato per me in quegli anni un punto fondamentale di riferimento per la mia formazione. Per me e per tanti altri giovani" aggiunge. "È una perdita vera per il Paese - continua Rossi - si perde un'anima critica e un uomo che comunque in fondo non ha mai rinunciato a svolgere una critica verso l'esistente e a farla dal punto di vista dei ceti popolari e delle persone più umili, chiedendo alla politica cambiamenti profondi. In questo senso il suo messaggio, al di là delle sue appartenenze politiche contingenti, rimane un messaggio universale che parla innanzitutto al cuore e alla mente delle persone di sinistra".

IL RICORDO DELLA FONDAZIONE CARNEVALE DI VIAREGGIO (FOTO E VIDEO)

L'OMAGGIO DEL FESTIVAL DELLE GENERAZIONI

Saverio Barsanti, direttore artistico dell'Associazione Teatrale Pistoiese

“Ci uniamo al lutto che ha colpito oggi il mondo della cultura italiana e mondiale per la scomparsa del grande autore ed attore Dario Fo, vincitore del Nobel per la Letteratura nel 1997.Tra le sue numerose occasioni pistoiesi, ci piace ricordare alcuni episodi tra cui la splendida conferenza-spettacolo tenuta in Piazza Duomo nel 1985 dedicata a Capitan Spaventa di Francesco Andreini, la presenza del suo spettacolo Il diavolo con le zinne (interpretato dalla moglie Franca Rame e da Giorgio Albertazzi) proprio nei giorni della consegna del Nobel a Stoccolma, vittoria che Franca Rame festeggiò dal palco del Manzoni. Ultima presenza di Fo a Pistoia in occasione del debutto del suo testo, Non si paga, non si paga, da lui diretto per Marina Massoni e Antonio Catania. Salutiamo, con grande dolore, l'ultimo Grande Uomo del Teatro italiano del Novecento.”

Nardella, addio ad un grande artista
"Addio a #DarioFo. Un grande artista". Lo scrive su twitter, postando una foto del premio Nobel, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il cordoglio del sindaco di Pontedera Millozzi

"Addio a Dario Fo, premio Nobel per la letteratura e uomo delle arti a tutto tondo. Noi lo vogliamo ricordare nella sua visita a Pontedera, in occasione della mostra "Pupazzi con rabbia e sentimento" svoltasi in città nel 2010!!! Ciao, Dario." Lo scrive su facebook il primo cittadino della città della Piaggio.

Sempre per Pontedera Dario Fo scrisse una lettera di sostegno per la nuova Biblioteca 'G. Gronchi' che sarebbe stata di lì a poco inaugurata.

Roberto Benigni, tutti gli dobbiamo qualcosa

Nonostante i recenti dissapori tra l'intellettuale toscano e Dario Fo sulla dichiarazione di voto del Referendum costituzionale, anche Roberto Benigni usa parole di elogio: "Un orgolio per tutto il nostro paese, un'artista inimitabile - ha detto Benigni - tutti gli dobbiamo qualcosa"

Da Giani il cordoglio del consiglio regionale della Toscana

Il cordoglio dell’intero Consiglio regionale della Toscana per la scomparsa di Dario Fo è stato espresso dal presidente dell’assemblea Eugenio Giani. “Oggi è scomparso un grandissimo artista, capace di coniugare i linguaggi espressivi più diversi al massimo livello, l’ultimo italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1997” ha detto Giani.  “Certo, Fo ha fatto anche discutere per le sue posizioni  - ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale -; ma quando le posizioni sono espresse con tale acume e carisma è dovuto il massimo rispetto all’uomo di cultura in quanto tale”. Fo, ha ricordato Giani, ha sempre avuto forti legami con la Toscana. “Tra le altre cose  era presidente emerito del Carnevale di Viareggio e nel 1998 fu protagonista del carro vincitore ‘Ma che male vi fo’ ideato per la consegna del premio Nobel. E del resto la sua ironia, il suo sarcasmo, la sua critica irriverente erano molto vicini al Carnevale e quello che è da sempre lo spirito toscano”.

Arianna Xekalos, portavoce Comunale M5S di Firenze

Rimarrà un vuoto incolmabile dentro di noi, oggi se n’è andato un altro grande uomo.” afferma unito tutto il M5S di Firenze. “Anche se ora non c’è più, in realtà per noi, per tutti, non morirà mai. Continueremo a raccontare ed a fare ciò che ci ha insegnato. Lui diceva <<Non smettete mai di sognare, non arrendetevi mai>> e noi faremo del suo consiglio un mantra prezioso. È stato un uomo prezioso per il nostro paese, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1997, uomo colto e saggio. Di lui dovrà scrivere la storia e tutti dovranno impararla per rendere questo Paese un posto migliore, proprio come avrebbe voluto.Abbiamo chiesto di poter fare un minuto di silenzio nel Consiglio Comunale di oggi per ricordarlo un’ultima volta, ma Forza Italia ha detto no. Non importa, nessuna lacrima dovrà essere versata per il suo ricordo, ma solo una grande risata, come avrebbe voluto lui"

Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo Forza Italia Cellai, Tenerani e Tani insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Torselli in risposta a Xekalos

"Ci siamo espressi contro il minuto di silenzio in onore di Dario Fo perché, oltre a riconoscerne le doti di artista, conosciamo la sua storia di uomo. E ricordiamo bene di quando fondò, insieme alla moglie Franca Rame, “Soccorso rosso”, per raccogliere fondi per la difesa di Achille Lollo e gli altri di Potere Operaio che avevano ucciso, appiccando il fuoco all’appartamento dove abitavano a Roma, Stefano e Virgilio Mattei, 8 e 22 anni, condannati a morte unicamente perché figli del segretario della sezione del Msi di Primavalle. Lollo e gli altri furono poi riconosciuti colpevoli e condannati a 18 anni di carcere in secondo grado.

Rispettiamo il cordoglio umano, ma non intendiamo tributare onori a chi, per tutta la sua lunga carriera, ha rappresentato un personaggio di forte divisione nel nostro paese, mostrando sempre disprezzo ed odio nei confronti di chi considerava i propri avversari politici.
Ricordiamo poi alle consigliere 5 Stelle che quando proponemmo un tributo a Giorgio Albertazzi ci dissero che non si poteva scindere l’artista dai suoi trascorsi politici. Forse si erano dimenticate di aggiungere ‘a meno che alla fine non si sia schierato con noi’”.

Per prassi consolidata, in Consiglio comunale a Firenze il minuto di silenzio in omaggio a persone scomparse può effettuarsi solo in presenza dell'accordo tra tutte le forze politiche presenti alla seduta. In assenza di questo accordo, oggi Dario Fo è stato comunque ricordato con un intervento della presidente Caterina Biti.

Nogarin: "Forse ha dedicato piccolo pensiero a M5s"

"Voglio credere che Dario se ne sia andato con un accenno di sorriso sulle labbra, all'idea di poter riabbracciare di lì a poco la sua Franca. E mi piace pensare che forse un piccolo pensiero lo ha dedicato anche al Movimento 5 Stelle e alla complessa fase di maturazione che sta attraversando". E' quanto scrive, tra l'altro, in un post su facebook il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, parlando di Dario Fo. "A noi Dario - prosegue Nogarin - aveva chiesto di portare a compimento quella rivoluzione che la sua generazione non era riuscita a completare. Ci stiamo provando Dario, ma sappiamo che senza di te e senza Gianroberto sarà tutto un po' più difficile". "Dario Fo era un genio. La sua capacità di mettere a nudo le perversioni e le nefandezze del potere attraverso la satira era, è e rimarrà, ineguagliabile. La sua opera immortale - afferma ancora il sindaco Cinquestelle di Livorno- aiuterà tutti noi ad affrontare in maniera più leggera il vuoto lasciato dalla sua dipartita".

a cura di Giovanni Mennillo

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