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Garfagnini (PD): "Rossi disponibile a finanziare progetti in Valdicecina, ma serve coesione nel territorio"

Enrico Rossi

Rossi ribadisce la disponibilità a cofinanziare i progetti per le infrastrutture in Valdicecina, a trovare risorse con il fondo di rotazione per il sostegno e l’attrattività di nuove imprese, a lavorare ad un tavolo con ENEL per lo sviluppo della geotermia, a confrontarci con le proposte di chi sta ancora cercando soluzione dopo aver perso il posto di lavoro. Ma adesso è evidente che manca qualcosa da parte nostra, da parte di un territorio che ha bisogno di una infinità di interventi ma soprattutto di coesione e di seguire una linea unica. Ribadisco, come sottolineato più volte, che credo la migliore soluzione sia quella di “copiare” il modello Piombino, con pochi semplici passi:

1. Definizione precisa delle priorità degli interventi infrastrutturali che chiediamo alla Regione;

2. Organizzazione di un soggetto tra Imprese, Sindacati ed Associazioni di Categoria per la valorizzazione delle competenze delle singole realtà;

3. Apertura di un tavolo tra Amministrazioni Locali ed ENEL per una attenta valutazione sulle attività necessarie ad ENEL e che attualmente non sono realizzabili in Val di Cecina;

4. Tavolo per il controllo e la supervisione delle situazioni occupazionali in diretto contatto con le Imprese;

5. Particolare attenzione verso la riqualificazione di chi è attualmente senza lavoro e per il consolidamento delle attività del personale impegnato.

6. Tavolo di confronto con tutte le imprese della zona per prevenire situazioni di difficoltà e programmare interventi a sostegno delle attività stesse.

Naturalmente ce ne sono molte altre di attività da portare avanti, ma da qualche parte dobbiamo partire. Comunque non mi voglio solo limitare a buttare il sasso nello stagno ma voglio dire anche quelle che secondo me potrebbero essere le soluzioni ai punti appena espressi:

1. Le priorità sono molte, l’unica soluzione è metterle in “fila”, come venne fatto per la 68 tra Cecina e Saline, altrimenti continueremo a non veder realizzato niente:

2. Qui dobbiamo veramente copiare il “modello Piombino”. Creare un luogo di confronto tra tutte le imprese, sul modello del Consorzio Farthan, oltretutto nome derivante dall’Etrusco che avrebbe fatto contento anche il Sindaco di Volterra, che comprende CNA e Imprese. L’obiettivo è quello di creare un soggetto che si confronti direttamente con le realtà industriali alle quali garantire non soltanto supporto di manutenzione ma soprattutto un interlocutore unico ed affidabile. L’obiettivo sarebbe quello di costituire l’interlocutore, non certamente unico ma quantomeno prioritario, per ENEL, Altair, SCL, Solvay, SMITH, Locatelli.

3. Questo, e lo dico da esponente della minoranza in un consiglio comunale, lo possono certamente fare li stessi Sindaci, con la necessità però di coordinarsi per capire quali possibili realtà cercare di attrarre in zona, quali altre attività potrebbero essere, con investimenti e formazione del personale, effettuate dalle società esistenti.

4. C’era. L’Osservatorio per le Attività Produttive costituito in Unione Montana ha dimostrato di essere il soggetto idoneo per svolgere questo lavoro di monitoraggio continuo, ma è stato deliberatamente affossato come ho già denunciato ormai mesi fa. Il problema principale è che nonostante lo abbia già detto non si sia mai voluto prendere atto della situazione. Infatti l’Osservatorio non è stato nemmeno più convocato. Io la mia idea la ripropongo ma a questo punto tocca a chi ha voluto “uccidere” l’Osservatorio fare una proposta alternativa (oppure “rianimarlo”);

5. La formazione non è una cosa semplice, non possiamo sperare di poter formare chi cerca lavoro su tutte le mansioni. Dobbiamo invece semmai consentire a chi assume un nuovo dipendente un sostegno formativo dedicato alle attività per cui viene assunto. Analogo anche per quei lavoratori che, all’interno di una azienda, presentano necessità di cambio di mansione;

6. Smettiamo (smetteTE) di continuare a parlare con le imprese una alla volta? Vogliamo capire che i problemi si risolvono tutti insieme? Alle volte anche scontrandosi, è naturale, oppure dovendo prendere decisioni che non vadano bene a tutti, ma Amministrare vuol dire ascoltare tutti e poi decidere, non dire di si a tutti e poi lasciare ad altri la patata bollente. Potremmo in questo modo da un lato evitare che le aziende si scontrino tra di loro su singoli lavori e dall’altro verificare con loro la possibilità di espansione delle attività.

Spero che almeno questa volta si prenda in considerazione questa mia ennesima proposta. Adesso decisamente tocca a noi, non ce le verrà a togliere nessuno le castagne dal fuoco.

Marco Garfagnini - Segretario Comunale Partito Democratico Pomarance

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