Parla di sequestro in una casa di Santa Croce, di un futuro negato da babysitter dopo il viaggio dalla Romania. Sono passati 9 anni dal settembre 2007, quando la ragazza allora diciottenne dice di aver subìto minacce, violenze e pressanti richieste per prostituirsi da parte di uomini di origine albanese. Al banco degli imputati un 33enne e un 35enne, accusati di sequestro di persona, minacce e induzione alla prostituzione. Sono però le ricostruzioni fatte davanti al primo collegio del tribunale di Pisa ad avere delle falle. Il pm Romano e il giudice Murano sono rimasti due ore a interrogare la giovane. Le discordanze tra la denuncia, fatta ai carabinieri di Peretola (Firenze), e la sua versione di oggi riguardano il tempo e il modo di questa reclusione obbligata a Santa Croce sull'Arno. La giovane, tra le altre esperienze oltre alla attuale come lavoratrice stagionale, si è prostituita in seguito volontariamente. La cronaca è riportata dal quotidiano 'La Nazione' di oggi, mercoledì 5 ottobre.
A processo per sequestro: ci sono falle nel racconto della vittima di minacce

Il tribunale di Pisa