
Nuovi ritrovamenti archeologici a Capraia e Limite. Dagli scavi nella Villa Romana a Limite, in via Palandri, è emerso un pavimento molto ampio, parte di un grande complesso risalente alla metà del 300 d.c.. Il sito, che tocca alcune proprietà private, ha ricevuto anche il benestare dei residenti che hanno rinunciato all'accesso al garage per permettere i lavori.
Le scoperte sono state presentate oggi, martedì 4 settembre, nelle sale del Comune di Capraia e Limite dal sindaco Alessandro Giunti insieme al professor Federico Cantini dell'Università di Pisa che si occupa del sito. Insieme a loro anche i rappresentanti della Moviter, ditta di costruzioni di Empoli che ha offerto i mezzi per i lavori, e gli 8 studenti dell'Università di Pisa che hanno partecipato agli scavi.
I lavori proseguiranno fino alla fine di ottobre, ma non sono escluse nuove sorprese. Gli scavi sono partiti nel 2010, dando alla luce il mosaico, e sono stati ripresi per confermare l'ipotesi del grande complesso che si sospetta essere stato di proprietà dell'aristocratico romano Vettio Agorio Pretestato. Ad aiutare gli esperti nella datazione alcune monete ritrovate nel sito.
La struttura che emerge avrebbe una forma base esagonale, con diametro di 30 metri e i lati di 15 metri. Attorno alla sala principale si affaccerebbero altre sei stanze più piccole di cui sono state ritrovate le pavimentazioni. Pareti e pavimenti della struttura erano decorati con mosaici, alcuni dei quali ancora presenti, mentre a illuminare le stanze ci pensavano delle grandi finestre di cui sono stati ritrovati frammenti di vetro.
"La struttura rispecchierebbe l'importanza dell'aristocratico proprietario - spiega il professor Cantini - La sua valenza architettonica è importantissima, dato che complessi di queste dimensioni e forma si trovano soltanto a Costantinopoli e a Roma". Il professore spiega anche l'assenza di alcune parti come i muri: "La struttura è stata abbandonata alla fine del quinto secolo ed è poi diventata una cava per altre costruzioni. Sono riusciti a salvarsi i mosaici perchè non potevano essere spostati, mentre mancano alcuni tipi di pavimento".
Nell'area è stata ritrovata anche una parte che probabilmente era dedicata al bagno termale. Uno scavo ha portato alla luce la base di sostegno della vasca. A dare una mano nei lavori ci hanno pensato 8 ragazzi dell'Università di Pisa che alloggiano a Castra (Limite e Capraia) in una struttura offerta dall'amministrazione per il loro 'stage'. Lo studio e l'analisi dei reperti ritrovati invece avviene proprio nelle sedi dell'Università pisana.
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
- Gli scavi archeologici della villa romana a Castra (foto Gonews.it)
Giorgio Galimberti
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