Ci sarà un processo per la morte di Giovanni Conte, il quarantenne di Roffia che la sera del primo settembre 2015 è morto per arresto cardio-circolatorio mentre stava partecipando a un allenamento di calcio sul campo di Ponte a Elsa.
L'unico indagato, il presidente dell'associazione sportiva dilettantistica con la quale si allenò Conte, è stato rinviato a giudizio dal Gup, che ha fissato l'udienza per il 13 aprile 2017.
Quella sera, Conte partecipò all'allenamento e durante la partitella conclusiva accusò un malore accasciandosi a terra. I compagni tentarono vanamente di rianimarlo e all'arrivo dei soccorsi del 118 il suo cuore aveva già finito di battere. La consulenza medico-legale stabilì la causa del decesso e il pm Bonfiglio decise di andare a fondo nella vicenda volendo chiarire le cause della presenza di Conte quella sera al campo. Il quarantenne non aveva il certificato di idoneità sportiva per l'attività agonistica e quindi sarà necessario stabilire le eventuali responsabilità connesse alla sua partecipazione all'attività sportiva e alla consguente morte.
Conte ha lasciato una moglie e due gemellini.
Morte di Giovanni Conte, ci sarà un processo per stabilire le responsabilità del decesso
