Sarà proprio una delle maggiori opere di architettura del Paese, la Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze progettata da Giovanni Michelucci, ad accogliere nei prossimi giorni gli “stati generali” del restauro sull’architettura moderna. Un ciclo di appuntamenti che si aprirà giovedì 22 settembre con un convegno di presentazione e proseguirà fino al 5 novembre con cinque appuntamenti formativi riservati ai professionisti del settore tra lezioni teoriche e workshop e un laboratorio sulla Palazzina del Michelucci e sulla Centrale termica della Stazione disegnata da Angiolo Mazzoni.
L'iniziativa, dal titolo “Il restauro dell'architettura moderna: come e perché”, è organizzata dall'Ordine e dalla Fondazione degli Architetti di Firenze insieme ad Assorestauro, l'associazione italiana per il restauro architettonico, artistico e urbano nata nel 2005, con il sostegno di Rfi – Gruppo Ferrovie dello Stato. Chiamerà a raccolta i maggiori esperti del settore - architetti, ingegneri, docenti universitari ma anche istituzioni e aziende - per fare il punto sulle modalità di approccio e le procedure relative agli interventi di restauro e conservazione su edifici di architettura moderna.
Metodo progettuale, pratiche diagnostiche e strumenti di azione: saranno scandagliati tutti gli aspetti che dai principi teorici conducono alla pratica operativa in un contesto contemporaneo che riconosce nell'architettura moderna un patrimonio da tutelare al pari degli edifici antichi. Saranno indagati materiali e strutture, elementi fondamentali per una progettazione di restauro attento e adeguato alle caratteristiche di un edificio. L'attenzione alle tecnologie più avanzate sarà una costante del ciclo di appuntamenti. Saranno illustrate – e sperimentate durante il workshop sulle opere del complesso della Stazione – indagini georadar o termografiche sulle strutture in cemento armato, pratiche di pulitura con sistemi laser o aerei, e non mancheranno laboratori sul miglioramento antisismico delle opere in muratura.
Tra gli ospiti compaiono tra gli altri Giovanni Carbonara, uno dei massimi studiosi e teorici del restauro architettonico, e l'architetto Mario Cucinella. Entrambi saranno presenti al convegno inaugurale del 22 settembre, che farà una panoramica sui numerosi temi connessi al processo di restauro dell'architettura moderna, dalla normativa all'ingegneria strutturale: il primo impegnato nell'intervento “Perché restaurare il moderno?”, il secondo con una riflessione su “Un approccio innovativo verso il recupero dell'architettura moderna”. Presente nella stessa occasione anche l'architetto Paola Grifoni, segretario regionale del Mibact per la Toscana e l'ingegnere Claudio Modena, professore di Tecnica delle costruzioni all’Università di Padova e dei corsi di Costruzioni in zone sismiche e Restauro strutturale dei monumenti e dell’edilizia storica.
Il 23 settembre, in programma il primo modulo del ciclo formativo, dedicato al progetto di restauro e alla conoscenza degli aspetti di degrado delle superfici e di dissesto delle strutture. Interverranno tra gli altri il professor Paolo Faccio dell'Università Iuav di Venezia che esporrà il caso del restauro della Tomba Brion di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole (Treviso), l'architetto Benedicte Gandine della Fondazione Le Corbusier che parlerà della conservazione delle opere del maestro del Movimento Moderno e l'architetto Fabrizio Falli di Rfi che introdurrà il progetto di recupero della Centrale termica del Mazzoni.
Appuntamento successivo il 14 e il 15 ottobre con l'avvio del workshop. La prima parte sarà dedicata alla conoscenza del monumento con una fase pratica tra la Palazzina Reale e la Centrale termica. Le giornate del 4 e del 5 novembre saranno infine dedicate agli interventi di restauro veri e propri, con particolare attenzione alla pulitura e al consolidamento, con verifiche e esperienze pratiche effettuate tra la Palazzina e la Centrale.
“Il nostro Paese – dice il presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Roberto Masini – ha un patrimonio architettonico moderno di grandissimo valore. Non solo opere del Razionalismo come il complesso della Stazione di Santa Maria Novella, dove non a caso si concentra l'attività dei seminari, ma anche molte opere sperimentali del Dopoguerra come quelle di Savioli e Giorgini, solo per citarne alcune. Questa ricchezza oggi rappresenta una testimonianza fondamentale della cultura architettonica internazionale. Averne cura per conservarne i caratteri che ne determinano il valore non può prescindere da questa consapevolezza e dalla conoscenza degli strumenti adeguati per gli interventi di conservazione”.
“Considerato che molti capolavori di architettura moderna presenti in Italia, anche per questioni temporali, non risultano tutelati da alcun vincoli, è imprescindibile la preparazione del singolo professionista per una corretta conservazione – dice il presidente della Fondazione Architetti Firenze Tommaso Rossi Fioravanti -. Da molto la Fondazione lavora all'allestimento di questo importante corso di formazione, e per strutturarlo al meglio e fornire ai nostri iscritti gli strumenti più adeguati ci siamo avvalsi della collaborazione di un ente qualificato come Assorestauro. Obiettivo è mostrare nella maniera più completa e esaustiva possibile le ultime frontiere degli interventi di restauro e conservazione su opere di architettura moderna. Lo faremo sia con lezioni teoriche che con prove pratiche sul campo, attraverso dimostrazioni condotte su un caso emblematico come la Centrale del Mazzoni”.
“Il percorso formativo – dice il presidente di Assorestauro Alessandro Zanini - è particolarmente importante perché riguarda un ampio patrimonio costruito italiano di epoca più recente. Penso ai numerosi esempi di architetture razionaliste o di epoca fascista, agli edifici che utilizzano il cemento armato e tanti altri materiali diversi da quelli del patrimonio storico più antico; a fronte di un riconosciuto valore testimoniale si pone la questione dell’intervento di restauro, o almeno di manutenzione. L’occasione del corso poi è motivo di orgoglio poiché copre un’ampia parte della filiera delle aziende italiane che operano nel settore del restauro; quelle aziende che Assorestauro rappresenta e con le quali è costantemente impegnata all’estero, laddove il restauro italiano è riconosciuto ed esportato. Siamo quindi lieti di una tale iniziativa in Italia e della collaborazione con l’Ordine e la Fondazione degli Architetti di Firenze, che speriamo possa essere l’avvio di ulteriori occasioni future”.
Per i professionisti che vogliono iscriversi c'è tempo fino al 20 settembre. L'iniziativa è aperta fino a un massimo di 150 partecipanti. Info e iscrizioni: www.ordinearchitetti.fi.it, www.fondazionearchitettifirenze.it, www.assorestauro.org.
L'iniziativa si svolge con il patrocinio di Comune di Firenze, Consiglio nazionale degli Architetti, Ministero dei Beni e delle attività culturali e la Federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri della Toscana.
Restauro Arch Mod Programma 8-09-2016