"Nei giorni scorsi abbiamo assistito, con dispiacere, alla diatriba mediatica nata tra alcuni cittadini del Comune di Fucecchio ed il Sindaco Spinelli, il quale, come sua abitudine ormai consolidata ed inopportuna, ha sfruttato il Servizio di Polizia Municipale a suo uso e piacimento.
Più precisamente ha ordinato al Comandante Territoriale di Fucecchio di convocare un cittadino al fine di "rimproverarlo", di sottoporlo a "romanzina", per presunte dichiarazioni fatte dallo stesso cittadino a mezzo di un social network, ritenute lesive da parte del Sindaco Spinelli, dell’onore della Pubblica Amministrazione.
La presunta colpa della persona convocata è stata quella di aver pubblicato su facebook un articolo, di un giornalista-storico ed ex assessore PD e di una figlia di uno dei caduti dell’Eccidio, nel quale entrambi hanno espresso in maniera concorde che la scelta dell’Amministrazione Comunale di Fucecchio, di celebrare l’anniversario dell’Eccidio inserendo nel programma una cena con tanto di brindisi, era di pessimo gusto e non usando termini di natura offensiva.
Come sindacato, non vogliamo entrare nel merito della vicenda e lasciamo i commenti ai cittadini ed alle altre organizzazioni politiche, questo pur ritenendo che quanto detto nell’articolo pubblicato sia un opinione che rientra nelle libertà di pensiero sancita dalla Costituzione, che anche le vittime dell’Eccidio del Padule di Fucecchio hanno contribuito a costruire.
Piuttosto vogliamo, per quanto di competenza, prendere per l'ennesima occasione le distanze dal comportamento, innanzitutto del Sindaco Spinelli che, anche in questa occasione, ha dimostrato di prendere iniziative personali legate all’arcaicità, legate al tempo ormai passato.
Iniziative personali caratterizzate da palese mancanza di senso civico, scarsa conoscenza della Legge italiana ed un innato amore per le testate giornalistiche nonché per il ruolo di “protagonista principale”.
Riteniamo di distaccarci anche dalla figura del Comandante Territoriale che, nonostante il suo notevole curriculum giuridico, si è prestato, per assecondare un malsano egocentrismo, scorretto, inopportuno, ma soprattutto, a nostro avviso, illegittimo.
Infatti a questo Sindacato di categoria, preme ricordare e ribadire con forza che la Polizia Municipale ha il compito di far rispettare le leggi dell’Ordinamento Giuridico della Repubblica e non assecondare le volontà volubili della figura politica in preda a qualche capriccio, così da scambiare una libertà di pensiero non offensiva, per un “onta da lavare con il sangue”.
Ci teniamo a sottolineare marcatamente, che gli Operatori di Polizia Municipale non hanno tra i loro compiti quello d’impartire “ramanzine” od elargire rimproveri, che lasciamo ai genitori ed agli educatori; semmai sarà quello di procedere, notiziando la Procura della Repubblica, nel caso si ravvisi un reato penale, anche in commenti espressi sui social network e sanzionando nel caso di un illecito amministrativo.
Ribadiamo con forza che, quanto sopra esposto, è la debita premessa per prendere le distanze da:
● in primis, il comportamento del Sindaco Spinelli che in puro stile manzoniano, ritiene di poter utilizzare la Polizia Municipale come i Bravi di Don Rodrigo, in un periodo in cui gli Agenti della Polizia Locale sono al servizio della legalità e per le esigenze di sicurezza del cittadino, non certo l’esercito privato o i pretoriani del “Podestà” in carica;
● in secundis, il comportamento del Comandante Territoriale che, agendo con così tanta
superficialità, si è prestato ad un comportamento illegittimo ed estremamente sciocco, in quanto se si ravvisa un reato si agisce con una querela altrimenti nessun altro comportamento è ammesso e contemplato.
In conclusione, ribadiamo che quanto fatto dalle figure Spinelli e Comandante Territoriale, non rientra nei compiti degli operatori della Polizia Municipale, che per l’ennesima volta, sono stati se pur per breve tempo, sottratti al controllo del territorio per la sicurezza dei cittadini, ed utilizzati in maniera impropria andando a ledere, ancora una volta, la professionalità degli stessi.
Auspichiamo che le Autorità competenti, una volta chiarito il fatto, prendano gli opportuni provvedimenti del caso affinché questi atti “intimidatori” nei confronti dei Cittadini non si ripetano più, ma venga effettivamente colpito chi, nella vigliacca sicurezza dell’anonimato, minacci ed offenda le Istituzioni libere e soprattutto la legalità".
Segreteria Provinciale DICCAP - SULPL