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Rievocazioni religiose e tradizione per il patrono San Bartolomeo

Bandiere alle finestre, rievocazioni religiose e tradizione enogastronomica. Barberino Val d'Elsa si veste a festa per celebrare il patrono San Bartolomeo cui è dedicata la chiesa centrale dell'antico borgo. La festa che animerà le vie del centro storico domani, mercoledì 24 agosto a partire dalle ore 9,30, con le Lodi mattutine propone un ricco programma di eventi che sarà accompagnato dai canti delle trenta voci che costituiscono il coro polifonico della Cappella musicale di San Bartolomeo, diretto da Giampiero Cencetti. La Santa Messa sarà celebrata alle ore 10 e alle ore 18. La prima, in forma concelebrata, è presieduta da Padre Antonio Mazzuccato, nel cinquantesimo anniversario di Sacerdozio, la seconda prevede la presenza di don Attilio Belladelli, parroco della Chiesa di San Iacopo a Sambuca.

Dal palcoscenico religioso la festa si sposta lungo i tavoli del banchetto conviviale organizzato in via Francesco da Barberino, cuore del castello medievale. Momento clou dell'iniziativa, patrocinata dal Comune, è infatti la cena “da porta a porta”, curata dall'associazione Cinghialai di Barberino e dalla Caritas parrocchiale. Alla festa patronale saranno presenti il sindaco Giacomo Trentanovi e gli assessori Silvano Bandinelli e Cristina Pratesi. Una delle tradizioni più attese è la preparazione dell'arrosto girato che sarà allestito in piazza Barberini già dal primo pomeriggio. Il menù della serata propone alcuni dei cavalli di battaglia della tradizione contadina locale con specialità barberinesi a base di cacciagione. Per partecipare alla cena occorre effettuare la prenotazione presso la parrocchia contattando Don Soave o Silvano Fedi al numero 338 5937665.

Di particolare pregio storico-artistico è l’abside della pieve di San Bartolomeo, rimaneggiata nel Novecento in stile neogotico, che conserva all’interno un frammento di Annunciazione di scuola giottesca databile intorno ai secoli XIV-XV. Di pertinenza della chiesa è anche il busto in bronzo dorato del Beato Davanzato, attribuito a Pietro Tacca e attualmente custodito presso la chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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