
Il 15 novembre 2015, presso il Comune di Pisa alla presenza dell’assessore all’Urbanistica – Politiche abitative Ylenia Zambito, l’Anaci-Associazione Nazionale Amministratori di condominio e immobili e la Federconsumatori, entrambe sezioni di Pisa, hanno sottoscritto un protocollo di intesa finalizzato a risolvere le controversie che potevano insorgere tra un amministratore di condominio e un consumatore, nello specifico un condomino.
Successivamente a questo protocollo d’intesa è stato sottoscritto tra le parti un regolamento di conciliazione che prevede la possibilità di giungere a una composizione delle controversie civili, vertenti su diritti disponibili e riguardanti la materia condominiale tra gli amministratori, da una parte, e i loro clienti, vale a dire i condomini dall’altra.
Dal novembre del 2015, numerose, soprattutto tra i condomini, sono state le persone che hanno frequentato lo Sportello di conciliazione, per avere informazioni e ricevere delucidazioni inerenti alle loro problematiche; la situazione prospettata è stata spiegata in modo chiaro tanto da far sì che, spesso, gli interessati trovassero soddisfacimento nelle risposte loro fornite e quindi evitassero di instaurare una vera e propria lite condominiale.
Tuttavia, una posizione è risultata non risolvibile in sede d’informazione. È stata, quindi, presentata dalla condomina una richiesta ufficiale di apertura dello Sportello paritetico di conciliazione e le parti tutte sono state invitate, per affrontare l’argomento, a una riunione fissata il 18 luglio 2016.
In quella data si sono presentati, regolarmente, la condomina e l’amministratore del condomino, con il suo legale, considerato che era stato già richiesto un decreto ingiuntivo per conseguire coattivamente il pagamento della morosità maturata.
Dopo un paio d’ore di amichevole conversazione, durante la quale l’avvocato Gian Vincenzo Tortorici, incaricato dall’Anaci, e l’avvocato Roberta Biagini, incaricata dalla Federconsumatori, si sono spesi per meglio spiegare, soprattutto alla condomina, la realtà della vita condominiale, si è raggiunto un accordo in forza del quale costei, visti i documenti prodotti, ha presentato un piano di rientro soddisfacente per il condominio e che, quindi, è stato accettato dall’amministratore. Quanto sopra, considerati, anche e soprattutto, i tempi lunghi e i costi di un pignoramento immobiliare che avrebbero gravato in modo sensibile la posizione finanziaria della condomina.
“Il risultato positivo – commenta l'avvocato Gianvincenzo Tortorici - è di auspicio affinché tutti coloro che si trovino in possibili contrasti con l’amministratore o con un proprio condomino, possano rivolgersi allo Sportello paritetico di conciliazione per una soluzione pacifica della vertenza che intendono instaurare. Questo non impedisce, ovviamente, non pronunciando lo Sportello alcun provvedimento che possa chiudere la lite, che una parte o l’altra si rivolgano, poi, all’autorità giudiziaria, previo il tentativo di conciliazione previsto dalla normativa in tema di mediazione obbligatoria. Lo Sportello paritetico di conciliazione, però, se concretamente venga risolto il problema e le parti comprendano appieno la portata del loro accordo, costituisce, sicuramente, un momento di collaborazione tra gli amministratori e i condomini, e, evitando conflitti giudiziari, contribuisce a essere un elemento deflattivo dell’attività giudiziaria”.
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