Industria conciaria, case popolari e Francesca bis: questi sono i temi all'ordine del giorno per Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli. Gli esponenti del partito di Santa Croce sull'Arno di recente hanno presentato una mozione che riguardava un impegno forte della giunta per lo sviluppo della conceria, un impegno non solo di rappresentanza ma che dia anche fondi e agevolazioni alle imprese santacrocesi. La mozione è stata votata all'unanimità e destra e sinistra si sono compattate per difendere il territorio dalle accuse che arrivano da fuori.
Se da una parte le richieste di Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli sul tema dell'industria delineano un quadro idilliaco nella politica santacrocese, sono altri i punti che creano qualche polemica. Il capogruppo Flavio Baldi infatti vuole porre sotto la lente di ingrandimento lo stato dei lavori sulla Francesca bis e anche i criteri di assegnazioni sulle case popolari. Proprio su questi ultimi pare molto critico nei confronti dell'attuale amministrazione: "Sono fortemente in disaccordo don questa politica, le case popolari vanno date a chi dà contributi al Paese, non a chi è appena arrivato. Vanno privilegiati non tanto gli Italiani ma quelli che abitano nel nostro territorio da tempo e contribuiscono alla crescita dell'Italia".
Nel mirino, come detto, i criteri di assegnazione e in special modo la voce che riguarda l'ammissione al concorso per chi non possiede beni immobili in Italia e all'estero. Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli si dice d'accordo con questo modus operandi ma vuole fare chiarezza, come dice Marco Rusconi: "Vogliamo sapere se c'è un organo di controllo che effettivamente verifica se chi richiede la casa popolare non ha un bene di sua proprietà qui o all'estero. Sappiamo che sono stati stipulati accordi con il consolato dell'Albania ma a Santa Croce ci sono persone di almeno venti nazionalità diverse. In questo modo pare che un punto del genere diventi uno specchietto per le allodole. Inoltre abbiamo chiesto se queste nuove norme valgono in modo retroattivo anche per chi la casa popolare la possiede già ma non ci è stata data risposta". Baldi è dello stesso parere: "Se uno guadagna cinquecento euro e ne deve spendere cinquanta per l'affitto, non deve tenersi da parte i soldi per comprarsi la casa nel proprio Paese".
Sempre Baldi si dice dubbioso sugli interventi di rifacimento sulla Francesca Bis. Lo stesso anche Fulvia Quirici, che vuole portare alla luce quanto sta accadendo su una delle arterie principali del commercio della Zona del Cuoio. Stando alla denuncia di Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli difatti non si tratta di un vero e proprio rifacimento ma di un qualcosa più di facciata. "Ci sono dei tratti con dei recuperi, degli interventi di rigenerazione. Non contestiamo la bontà dell'opera, ma così non va. Non si può vedere che una parte della carreggiata è stata fatta e un'altra parte no, in questo modo e con questi interventi sembra che si sia voluto dare una lustrata alla strada e niente più. Non basta una riasfaltatura se in alcune zone c'è un cedimento. Tra l'altro i lavori sono stati fatti in una zona non urgente come quella al confine con Fucecchio mentre dalla parte di Castelfranco di Sotto c'era più bisogno urgente" afferma Quirici.
