Accorciare i tempi della giustizia, certezza della pena, finanziamenti certi per i centri anti violenza, formazione a tutti i livelli. Sono queste le richieste del centro antiviolenza dell’Associazione Luna Onlus, presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la presidente Daniela Caselli, dottor Giuseppe Fanucchi, dello sportello uomini maltrattanti, Piera Banti, medico del pronto soccorso di Lucca e coordinatrice del Codice Rosa di Lucca, oltre agli avvocati dell’associazione.
Il caso di Vania Vannucchi, uccisa nei giorni scorsi a Lucca, ha riportato l’attenzione su un problema che non può essere sottovalutato: le donne vittime di violenza hanno paura a sporgere denuncia. Non si fidano, temono che la situazione degeneri ulteriormente, in breve non si sentono protette.
«Lucca ha un Codice Rosa che funziona, il nostro Centro Antiviolenza cammina, pur fra le difficoltà, con le proprie gambe. Eppure non è bastato – dicono dall’associazione -. Le istituzioni si facciano delle domande, perché finché ci sarà anche solo una donna che sceglie di subire la violenza in silenzio senza denunciare, significherà che non stiamo facendo abbastanza».
L’Associazione Luna, attiva sul territorio dal 1999, si costituirà parte civile nell’omicidio Vannucchi: «Cambieremo lo statuto se necessario – commentano – abbiamo già sentito il notaio».