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Segnali positivi per il commercio empolese, traina il turismo. Confesercenti: "Ci aspettavamo di più"

Fine della crisi per il commercio dell'empolese? Nonostante Confesercenti si attendesse qualcosa di meglio non ci sono stati 'sconquassi' nei numeri. A presentare la situazione dell'economia locale Sauro Spignoli, Osservatorio Economico Confesercenti, Enzo Nigi, Presidente Confesercenti Empolese-Valdelsa, e Lapo Cantini, Responsabile Generale Confesercenti Empolese-Valdelsa, in una conferenza stampa che si è svolta oggi, giovedì 28 luglio.

Partendo dal turismo il settore risulta tra i più dinamici. Se il 2015 aveva chiuso col segno più (1.66%) dopo anni molto negativi, anche il primo trimestre del 2016 mostra dei buoni segnali (+3.45%), tenendo conto però del periodo pasquale anticipato che vale quasi un punto percentuale.

"Le nostre aspettative erano migliori dei risultati. La domanda interna è stanca - afferma Enzo Nigi, presidente della Confesercenti dell'Empolese - anche l'andamento dei saldi rispecchia quelli che sono i trend generali. Adesso è la politica che deve fare una scelta: o favorire i negozi di vicinato, tradizione italiana, oppure la grande distribuzione".

La previsione dei fatturati al 30 settembre è comunque positiva. Si prospetta un aumento del 2.2%: molto bene alloggi, bar e ristoranti nelle zone rurali; risultati positivi anche in città, così così invece nelle periferie. Si prevede il segno meno invece per il commercio con sede fissa che non tratta generi alimentari: nelle periferie il calo dovrebbe raggiungere l'1,1%.

Il turismo rimane quindi un elemento trainante dell'economia, anche se le attività che non sono direttamente collegate a questo settore troppo spesso non riescono nemmeno a beneficiarne. Se alberghi, ristoranti e bar sono in crescita dopo gli anni della crisi, il commercio empolese dovrà attendere la ripresa della domanda dei residenti.

Proprio il commercio ha accusato alcune perdite nei settori alimentari, di macelleria, ferramente, di mobili e nell'abbigliamento. Le altre categorie invece risultato stabili nell'andamento. In crescita più che decisa la ristorazione divisa in due tipi di imprese: quelle spesso unipersonali dalle semplici aspettative e quelle strutturate su grandi progetti imprenditoriali.

Giorgio Galimberti

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