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Quegli sguardi di paura ma anche di speranza

In un momento nel quale il tema dei migranti è sempre più caldo e divide, arriva da Facebook una splendida testimonianza di Andrea, un volontario della Misericordia di Empoli impegnato in un servizio con persone appena giunte in Italia. Poche ma significative parole che non hanno bisogno di troppi commenti, vanno solo lette

Questa notte ho avuto un esperienza che mai avrei creduto di avere. Io e il mio confratello Massimo siamo stati a prendere a Firenze i profughi della Libia sbarcati in Sicilia e trasportati in pullman a Firenze. Dopo diverse ore di attesa verso le una e trenta sono arrivati i pullman, nel vedere scendere ho notato che erano tutte donne con bambini alcuni di loro avevano tre mesi di vita, la situazione non era per niente bella, le loro facce erano impaurite però notavo nei loro sguardi tanta speranza, dopo circa un ora ci venivano consegnate sei donne, che più che donne erano ragazze tutte di età fra i 19 e i 23 anni (il pensiero andava alle mie figlie della solita età). Grazie ad un egregio lavoro da parte della Polizia per i controlli obbligatori fatti sia sul posto che in prefettura verso le quattro e mezzo riuscivamo a partire per Empoli. In quei momenti sentivo che non era facile fargli capire che potevano fidarsi, comunque grazie a qualche parola in lingua inglese e avergli offerto qualcosa da mangiare notavo che quell'alone di ansia andava via, finalmente alle cinque siamo arrivati destinazione e guardando le facce di queste donne appena scese dal pulmino ho notato tanta serenità. Ho conosciuto volontari di altre associazioni affrontare questa nottata con grande spirito di costruttiva. Ringrazio la Misericordia di Empoli che mi dato questa possibilità, ma un grazie particolare al nostro amico che sta sopra di noi. Auguro a me e a voi che la vita possa regalare queste emozioni in futuro. Scusatemi se ho scritto questo pensiero, chi non è d'accordo lo può togliere.

Marco Mainardi

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