Una città accogliente sulla Francigena
San Gimignano è un luogo di antica accoglienza, almeno dai tempi in cui i pellegrini percorrevano la Via Francigena. Già nel 1262 c’erano ben 9 hospitia, un numero poco inferiore a quanti se ne trovavano a Siena. Fin dal Medioevo si accoglievano qui mercanti, vetturali e pellegrini, così come oggi si accolgono i turisti e tutti coloro che hanno scelto di vivere qui una vita nuova e più umana, lontana dei ritmi delle grandi città.
Una campagna generosa di profumi e sapori
Un set cinematografico a cielo aperto
Dopo tanta ricchezza però, arrivò la decadenza dell’età moderna: nel 1600, anziché decorare le facciate con lo stile dell’epoca, e cambiare il volto della città come avvenne un po’ ovunque, le famiglie ridotte in miseria, mantennero le torri nel loro stato originario. La crisi dei nostri antenati seicenteschi, si tradusse così nella nostra attuale fortuna. Già nel 1857 le torri furono consacrate nella guida Baedeker e cominciarono a fare innamorare gli inglesi, i francesi... San Gimignano divenne presto un set a cielo aperto per il cinema: “Prince of Foxes” (1949) di Henry King, con Orson Welles; “Fratello sole, sorella luna” (1971) e “Un tè con Mussolini” (1999) di Franco Zeffirelli; “Il prato” (1979) dei fratelli Taviani, con una bellissima Isabella Rossellini. Oltre realtà, in quella virtuale, San Gimignano è divenuta infine anche il set del noto gioco Assassin’s Creed.
Fonte: Regione Toscana