In data 10 giugno 2016 alle ore 13 circa, il personale della sala operativa H24 della Protezione Civile ha attivato ARPAT per una moria di pesci presso l'impianto di ittiogenesi in località Raggioli nel Comune di Pelago (FI).
La Polizia Provinciale, già intervenuta sul posto, segnalava un forte odore di cloro nell'acqua del torrente Vicano che alimenta l'impianto pubblico di allevamento di trote fario per ripopolamento dei corsi d'acqua della provincia di Firenze, gestito dalla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) sezione di Firenze.
Nel primo pomeriggio, al momento dell'arrivo di ARPAT, i volontari della FIPSAS erano intenti a procedere ad operazioni di raccolta dei pesci morti dalle vasche di allevamento, non si percepiva più l'odore di cloro, anche se tutti i presenti riferivano che fino ad un'ora prima, circa, si avvertiva distintamente.
I residenti nelle vicinanze dell'impianto, in mattinata, avevano percepito l’odore anomalo, segnalandolo alla FIPSAS (Federazione Pesca Sportiva e attività subacquee).
Il presidente della Federazione faceva notare che tutti gli avannotti erano morti insieme a moltissimi adulti di circa due anni in fase riproduttiva ed alcuni adulti di età superiore anche ai 5/6 anni.
I pesci morti mostravano una decolorazione delle branchie ed anche una “sfrangiatura” delle stesse, tipica di un forte ossidante quale il cloro.
I tecnici di Publiacqua, anch'essi presenti, hanno riferito che nella mattinata, a causa di un evento accidentale, si era verificato uno sversamento di ipoclorito di sodio presso il potabilizzatore di Raggioli.
L'impianto in questione si trova a monte dell'allevamento, circa 100 metri, tratta le acque del Vicano di S.Ellero, ed all'occorenza quelle di una sorgente, con ipoclorito di sodio, per garantire la disinfezione dell'acqua distribuita in rete alle frazioni circostanti.
Il serbatoio di stoccaggio dell'ipoclorito si trova all'interno di un piccolo locale in muratura e non è dotato di bacino di contenimento.
Da quanto risulta dalle dichiarazioni della ditta, nel corso della mattina in cui si è verificata la moria di pesci, due operatori incaricati del rifornimento del serbatoio dell'ipoclorito avevano effettuato un trasferimento di un residuo di circa 30 litri di prodotto in due taniche di plastica, per essere caricate sull'automezzo e portate al deposito di Publiacqua presso l'Anconella, a Firenze.
Un operatore, che stava trasferendo una di queste taniche all'automezzo, accidentalmente ne ha urtato una, causando lo sversamento di ipoclorito nel locale dove si trovano gli strumenti di controllo, il prodotto era poi finito in un pozzetto grigliato.
Gli operatori ARPAT hanno effettuato un campionamento dell'acqua presente nelle vasche e di quella del torrente anche se la discreta portata, il flusso turbolento del torrente Vicano e il tempo trascorso dall'evento avevano favorito la dissoluzione del cloro.
In base a quanto emerge dai primi accertamenti la moria di pesci sembra da attribuirsi allo sversamento di ipoclorito di sodio nel torrente Vicano.
Fonte: Arpat