La frase piove governo ladro o, in questo caso, piove comune ladro è una di quella che in Italia, talvolta anche a ragione, va sempre di moda, ma capita anche di trovare chi ne abusa. E' il caso del fantomatico/anonimo elettore e cittadino deluso (e tesserato Pd a quanto scrive) che, con una lunga lettera a Gonews, ha sparato a zero sul sindaco Barnini accusandola un po' di tutto, meno che del rigore sbagliato da Zaza o del buco nell'ozono. Una lettera che lascia allibiti per il farneticare di accuse e la morte sua, un po' come il tonno col pomodoro o i fagioli con le salsicce, sarebbe stata il cestino. Ma, visto che siamo a luglio, fa caldo, di notizie ce ne sono poche e in rete, specie sui social, gira di tutto facendo diventare notizia anche chi scrive che Facebook sarà a pagamento (avrà mica avuto ragione Umberto Eco?), due parole si scrivono volentieri.
La premessa è che ognuno è libero di pensarla come vuole, che chi scrive non ha nè la tessera del Pd, nè di altri partiti, nè interesse a difendere nessuno, men che meno un sindaco che si difende benissimo da sola. Qui da difendere c'è semplicemente l'oggettività, a partire dal fatto che quando l'ospedale fu pensato e progettato la Barnini era nei desideri dei suoi genitori o, al limite, a farsi cullare da loro come capita ad ogni bambino in tenera età. Costruire un ospedale lì fu con ogni probabilità davvero una scelta infelice, ma non ne può rispondere chi è sindaco da poco più di un anno e al tempo non era nemmeno nata. Capitolo parcheggi. Anche qui la cosa va a braccetto con l'ospedale e fu l'allora direttore generale Eugenio Porfido a dichiarare: <io sto a Milano e per me fare trecento metri a piedi per andare in un posto è come essere lì>, riferendosi al parcheggio gratuito che è in fondo al viale Boccaccio, comunque non a 2 km. Per la cronaca in quegli anni la Barnini era all'Università. Proseguiamo col dire che la riforma della sanità, che forse anche a ragione viene definita folle, è regionale e che, prima di dire che questa Giunta ha fatto peggio della precedente, aspettiamo almeno che finisca il suo mandato, neppure arrivato a metà. Diciamo allora che a Empoli, così come in ogni posto, i problemi ci sono e quelli dell'organizzazione sanitaria, peraltro evidenti come purtroppo ha sperimentato sulla sua pelle frequentando l'ospedale, sono più difficili da sopportare per ovvi motivi. Ma questi problemi li vede lei come chi governa e risolverli, specie di questi tempi, non è facile, senza dimenticare che nessuno può spostare l'ospedale o creare nuovi parcheggi. Il modo per risolvere i problemi, però, non è sicuramente sparare così ad alzo zero.
A dire il vero a tutto questo c'è comunque una soluzione: spostarsi nel Comune di Castelfiorentino. L'erba del vicino, si sa, è sempre più verde. Anche se non ha più un ospedale. Non certo per colpa della Barnini.
Cordialmente
Marco Mainardi