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Legge urbanistica, approvate le modifiche in consiglio regionale. Il Pd: "Semplificazione e trasparenza"

Stefano Baccelli

Approvate a maggioranza le modifiche alla legge sul governo del territorio toscano. A votare a favore è stato il Pd, contro M5s e Sì Toscana a Sinistra, la Lega Nord si è invece astenuta.

La legge prevede semplificazioni ed alleggerisce i procedimenti. Tra le novità, la disciplina della Conferenza di copianificazione in virtù della quale vengono ridotte le ipotesi in cui essa è chiamata ad esprimersi nei procedimenti di formazione dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale od urbanistica dei Comuni. Le restrizioni, nell’intento della Giunta regionale, sono effettuate a salvaguardia delle scelte pianificatorie che riguardano il consumo di nuovo suolo.

Nel testo viene rivisitata anche la disciplina relativa al territorio rurale per correggere refusi e per venire incontro ad esigenze manifestate da parte delle Amministrazioni comunali e degli operatori del settore agricolo, in particolare nella fase di redazione del regolamento regionale di attuazione. Vengono inoltre aggiornati i riferimenti sul recupero abitativo dei sottotetti prevedendo che gli interventi non siano da computare nella capacità edificatoria attribuita dagli strumenti urbanistici comunali.

La legge introduce infine la possibilità di applicare le procedure di variante semplificata non solo all’area di realizzazione dell’opera strategica, la cui disciplina rimane invariata, ma anche alle varianti inerenti le aree o gli immobili la cui valorizzazione è il necessario presupposto per l’acquisizione delle risorse, nonché a quelle che risultino connesse con l’opera strategica per la realizzazione delle opere complementari o accessorie.

Ad illustrare in Aula consiliare il testo di legge è stato Stefano Baccelli, Pd, presidente della Quarta commissione, il quale ha affermato che “la legge detta misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private”. Baccelli ha tra le altre cose evidenziato che “al fine di trovare punti comuni, in questa proposta di legge è stata fatta confluire anche la proposta avanzata da Giovanni Donzelli”, quest’ultimo capogruppo di FdI.

Paolo Giannarelli, M5s, ha annunciato il “voto contrario” del gruppo penta stellato affermando che “la coppia di fatto formata dal governatore toscanoEnrico Rossi e dal premier Matteo Renzi si appresta a fare scempio del territorio toscano con due provvedimenti, uno regionale e l’altro nazionale, che attribuiscono loro poteri autoritari in materia di pianificazione urbanistica”. Giannarelli ha anche parlato di “arroganza del Pd” ed ha invitato a “fermare il Pd e la sua deriva autoritaria” in tema di governo e pianificazione del territorio.

Elisa Montemagni, Lega Nord, ha detto che “la legge introduce modifiche anche importanti ma non risolve”. Secondo la Momtemagni, che ha annunciato l’astensione, “qualcosa di buono in questa proposta di legge c’è, ma non crediamo che quanto proposto sia la soluzione ottimale o quantomeno che supera i problemi”. La Montemagni ha aggiunto che “la legge regionale sul governo del territorio è da riscrivere completamente” ma “alcune modifiche introdotte sono condivisibili” e ha aggiunto che “innanzitutto bisogna pensare ai cittadini e alla necessità di rilancio della Toscana”.

Tommaso Fattori, Sì Toscana a Sinistra, ha votato contro l’atto affermando che “con questa legge in realtà si apre a un maggior consumo di suolo” e “la filiera istituzionale si indebolisce”. Fattori ha affermato che “il Pd ha deciso di aprire alcune falle nella legislazione regionale” e che “con questa legge si vota un’erosione diffusa di norme che erano state pensate per prevenire ingiustificati consumi di suolo”. Per fattori opere “definite genericamente pubbliche, quindi non più solo comunali, ma anche regionali e statali, vengono esentate da necessari e importanti controlli, come il passaggio in Conferenza di copianificazione”. Rispetto all’ampliamento di queste opere, secondo fattori, “salta dunque il coinvolgimento dei Comuni interessati”.

Elisabetta Meucci, Pd, ha detto che “l’urbanistica è una tecnica, non filosofia” e ha invitato a “parlare con cognizione di causa”. Secondo la Meucci “questa proposta di legge serve a rafforzare la filiera istituzionale” e a rendere più partecipi le Amministrazioni comunali.

L’assessore al Territorio, Vincenzo Ceccarelli, ha ringraziato il presidente Baccelli per “l’esaustiva illustrazione” affermando che “le modifiche apportate in commissione migliorano la proposta della Giunta”. Secondo Ceccarelli, questa “è una legge di riferimento in Italia”. Tra i vari aspetti, ha sottolineato che “vengono aggiornati i riferimenti sul recupero abitativo dei sottotetti” e che “si salvaguardano le scelte che regolano il consumo di nuovo suolo”.

In sede di dichiarazione di voto, il capogruppo Pd, Leonardo Marras, ha sottolineato “il voto a favore” evidenziando “il valore che ha questa legge” ed affermando che “quanto affermato da Giannarelli è da respingere e da condannare”. (f.cio-mc)

 

Il Pd: "Semplificazione e trasparenza"

Parola d’ordine semplificazione. È il criterio alla base delle modifiche alla legge urbanistica, discusse nella seduta odierna del Consiglio regionale; tra le novità introdotte, tempi stringenti per l’espressione dei pareri in materia di Governo del territorio, un massimo di 30 giorni, pareri che saranno pubblici e accessibili in una banca dati, fruibile da cittadini, enti locali e imprese. A illustrare la normativa Stefano Baccelli, presidente Commissione Ambiente e Territorio. “Rispettare lo spirito della legge ma anche andare oltre, cercando di ottimizzare e perfezionare gli aspetti che creavano difficoltà: è quello che abbiamo voluto fare come Commissione, raccogliendo sollecitazioni e suggerimenti dalle  tante realtà che abbiamo ascoltato nelle consultazioni. – ha spiegato Baccelli – Chiarezza e uniformità, adeguamento alle normative sopravvenute di rango statale, lo Sblocca Italia in primis, ma anche un più complessivo snellimento delle procedure, questi i punti su cui abbiamo orientato il nostro lavoro. Abbiamo voluto favorire la creazione di piani strutturali intercomunali, per agevolare la sinergia tra gli enti locali e abbiamo puntato alla massima trasparenza, per venire incontro alle esigenze che in molti ci hanno manifestato: un obiettivo che abbiamo cercato di raggiungere istituendo una banca dati dei pareri regionali in ambito di Governo del territorio, pienamente fruibile per i soggetti interessati, e stabilendo un tempo stringente per la loro espressione da parte degli uffici, un massimo di 30 giorni. Abbiamo dato inoltre un più ampio raggio di manovra alla conferenza paritetica interistituzionale, organismo in cui si confrontano Regione e enti locali,  chiamata anche a proporre eventuali delibere di indirizzo per agevolare una migliore interpretazione della normativa. Il corpus di modifiche più consistente riguarda l’agricoltura e su questo ci tengo a sottolineare che permettere e agevolare la realizzazione di annessi agricoli non è un incentivo alla cementificazione ma l’esatto contrario, è un incentivo piuttosto alla manutenzione e alla valorizzazione del territorio rurale, evitando il suo svuotamento e favorendone la sicurezza”.

“Rafforzare l’obiettivo della 65, ovvero un consumo di suolo controllato: questo il pilastro su cui ci siamo mossi, semplificare, agevolare le procedure ma in ogni nostra scelta perseguire questo scopo cruciale.  – ha fatto presente nel suo intervento Elisabetta Meucci, consigliera regionale Pd –Il Pd ha fortemente voluto questa impostazione che va incontro all’esigenze dei territori, riconoscendo la validità di questa normativa, migliorando i suoi punti di forza e agendo sulle criticità.  E proprio per conseguire questo obiettivo dobbiamo favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente all’interno del perimetro abitato, mentre, al di fuori, visto che il consumo di suolo è controllato e presidiato dagli accordi di filiera istituzionali nonché dai piani aziendali di miglioramento, dobbiamo sostenere l’insediamento di attività agricole, contrastando il trend dell’abbandono della terra e perseguendo in tal modo finalità di sostenibilità ambientale”.

“In campagna elettorale avevamo preso l'impegno di una decisa e complessiva semplificazione burocratica regionale.  – ha commentato Monia Monni, consigliera regionale Pd e vicecapogruppo - È in questa ottica che abbiamo voluto mettere mano alla legge 65 per consegnare una norma per il governo del territorio che fosse migliore e capace di colmare le lacune presenti. Questa é l'ennesima dimostrazione che si può fare politica in tanti modi. C'è chi urla e chi banalizza e c'è chi, come il Partito Democratico, sente forte l'impegno di costruire una Toscana migliore”.

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