"Gentile signor sindaco Vittorio Gabbanini, la lettera che segue vuole essere di invito a Lei e a tutta l’Amministrazione comunale, per la cena che gli abitanti del quartiere organizzeranno venerdì 8 luglio, in piazza XX settembre. Vogliamo del resto esprimere il plauso del quartiere per il sostegno che l’Amministrazione Comunale ha dato e continua a dare alle manifestazioni (soprattutto il Palio di San Rocco Pellegrino / Festival del pensiero popolare) che vengono organizzate nella parte più nascosta e per tanti versi meno valorizzata di San Miniato.
Vorremmo d’altra parte elencare alcune questioni che potrebbero migliorare la vita dei cittadini che vi abitano, ma anche quella delle decine di pellegrini che ogni giorno l’attraversano, lungo il tracciato della via Francigena, che attraversa proprio lo Scioa, da piazza Buonaparte a piazza XX settembre e poi di seguito, verso la campagna.
Quali sono i problemi? Ce ne sono molti e di vario tipo, ognuno ha la sua importanza, anche se in questa lettera ci limiteremo a parlare dell’Oratorio di San Rocco, in piazza Buonaparte.
Anche qui dobbiamo dire tutto il bene possibile del Comune, della Regione Toscana, della Fondazione Carismi, fino ad alcuni privati cittadini, tra i quali segnaliamo la ditta Barnini e Mostradini di Santa Croce sull’Arno, diretta da uno dei nipoti del mitico Cionce, il gelataio di San Miniato, al quale vorremo dedicare un monumento. Tutte queste persone o enti hanno appoggiato la riapertura di San Rocco (compresi la realizzazione del Buttafumo e della grande statua dedicata al Santo dall’artista Giulio Greco), ma anche il restauro di piazza XX settembre e del monumento a Leopoldo II.
Come però sapete meglio di noi, i restauri iniziano, ma poi difficilmente finiscono, almeno nei tempi brevi. Siamo cioè di nuovo a bussare alla porta della vostra
generosità. San Rocco è stato riaperto ormai da qualche anno, anche se da subito ha mostrato di avere bisogno di ulteriori interventi. Siamo qui a chiederli. Dichiarando la disponibilità del quartiere a costruire un servizio di volontariato, che garantisca quella che ne è stata fino ad ora l’apertura quotidiana, le sue pulizie, il suo abbellimento, che ha fatto sì che centinaia, forse migliaia di pellegrini, ma anche di abitanti di San Miniato, ne facessero una meta privilegiata delle loro visite.
Ebbene ci sembra che occorra fare una serie di passi in più, costruire un progetto che oltre al restauro delle pareti, con i relativi affreschi (il cui degrado deve essere fermato), preveda un allacciamento un po’ meno volante della corrente elettrica e del sistema idrico, una sistemazione anche della parte antistante all’Oratorio e al suo interno.
Proprio in questi giorni abbiamo apprezzato l’inaugurazione del nuovo Ostello San Miniato, che rientra nello stesso disegno culturale e turistico. Ebbene, in quel caso la piazza è diventata un luogo che già da ora si presenta molto bene, con i suoi alberi, le sue panchine, tutta la sua sistemazione urbana. Perché non ripetere quell’esperienza anche davanti all’Oratorio di San Rocco?
Noi siamo pronti ad assumercene la gestione, ma anche a salutare positivamente altre soluzioni.
Ringraziandovi per l’attenzione, porgiamo cordiali saluti".
Fonte: Gli abitanti dello Scioa