Dal regime di proroga alla tolleranza zero. Stasera a mezzanotte entra infatti in vigore la legge regionale n° 68 che obbliga le associazioni sportive che gestiscono impianti pubblici a dotarsi di defibrillatori e di personale formato ed incaricato di usare questo prezioso strumento in caso di necessità durante l'attività fisica. Lo scorso 21 giugno il Comune ha fatto pervenire alle 14 società interessate un documento a firma del dirigente Riccardo Gambini nel quale il legale rappresentante di ciascuna deve dichiarare la presenza del Dae e del personale in grado di usarlo. Chi invece non lo possiede non ha scelta: deve chiudere l'impianto e bloccare l'attività. Anche la Uisp, nelle cui palestre si recano molte società sportive, si è mossa e, accanto ai classici documenti da compilare per richiedere gli spazi, ha chiesto la compilazione di un modulo nel quale chi presenta la richiesta fornisce anche i nomi di chi sa usare e controlla il defibrillatore.
La prima cosa che viene da dire è finalmente, se si pensa che il decreto Balduzzi che legiferava in materia è datato nientemeno che settembre 2012, quindi 3 anni e alcuni mesi fà. In mezzo ci sono state le classiche proroghe e, naturalmente, anche i morti che magari l'entrata in vigore dell'obbligo del Dae non avrebbe evitato al 100% ma che di sicuro avrebbe ridotto. Il dottor Maurizio Cecchini, specialista in Cardiologia dell'Università di Pisa, riportò sul suo blog alcuni numeri dopo l'ultima proroga. <Questo slittamento di ulteriori 12 mesi - scrisse - comporterà la morte statisticamente prevedibile di circa 100 persone toscane sui campetti di calcio, nelle palestre, nelle piscine, come ogni statistica mondiale riporta>. Se, stando comunque al ribasso, moltiplicate il numero per tre, ovvero gli anni trascorsi dal decreto Balduzzi, il conto è presto fatto.
Ma tant'è, inutile guardare indietro visto che stavolta ci siamo davvero. Ogni impianto sportivo dovrà avere il Dae e chi lo sa usare anche se nella nostra zona, per fortuna, la situazione è buona visto che molte società sportive sono già in regola ed il loro personale formato grazie al progetto “Defibrilla con noi” promosso dal 118 Empoli in sinergia con Anpas, Cri e Misericordie. Chi lavora sul campo e sa quanto prezioso sia questo strumento si è quindi mosso subito, tanto che si calcola che negli ultimi due anni siano stati formate in modo totalmente gratuito circa 4000 persone, risultato che ci colloca tra le realtà più virtuose d’Italia. Non bastasse tutto questo lavoro, proprio domani presso la Misericordia di Empoli, la Pubblica Assistenza di Fucecchio e la Croce Rossa e Misericordia di Certaldo, si chiuderà l'ennesimo corso gratuito per gli ultimi ritardatari che, come sempre, avranno un attestato valido in tutta Italia in quanto certificato dal 118.
Da domani, insomma, fare sport sarà più sicuro. Anche se con calma, finalmente ci siamo arrivati.
Marco Mainardi