Ormai è questione di giorni e poi sarà in distribuzione il nuovo numero del Bullettino Storico Empolese, periodico dell'associazione turistica Pro Empoli. Punto di riferimento ormai dal lontano 1957 quando fu fondato da Mario Bini, Vincenzo Chianini e Corrado Masi, è da sempre un volume insostituibile per chi ama la storia locale ed ha raggiunto nel corso degli anni un livello importante in questo settore di studi. Ne è da sempre anima, oltre che direttore scientifico, l'avvocato Giuliano Lastraioli che ha come vicedirettore un altro nome che non ha bisogno di molte presentazioni, il professor Mauro Guerrini. Sono loro a coordinare il lavoro, oltre che a produrre saggi e scritti come avverrà nel prossimo numero.
E' già possibile infatti sapere qualcosa di quello che ci attenderà sfogliandolo. L'indice comprende come sempre contributi che spaziano nella storia locale a partire dal 1119 (Marco Frati scrive in proposito di Empoli prima del nuovo incastellamento, argomento trattato dallo stesso studioso anche in una riuscitissima serata sotto le insegne della Società Storica Empolese) a Benito Mussolini cittadino onorario di Empoli, tema affrontato da Paolo Santini. L'avvocato Lastraioli scrive invece di 'Luparello riabilitato', mentre Franca Bellucci ci offre un interessante scritto su una 'non santa' empolese. Nel prossimo Bullettino si parla anche di seconda guerra mondiale e a trattare l'argomento non può che essere Claudio Biscarini ('la guerra al di là dell'Arno, la seconda guerra mondiale nel comune di Vinci'), con Mauro Guerrini che, nelle brevi note per la memoria, illustra la biblioteca comunale di Empoli nell'inchiesta di Torello Sacconi del 1888 e l'avvocato Lastraioli che chiude il lavoro con le sue recensioni.
L'uscita del nuovo volume consente anche di ricordare l'impegno della Pro Empoli che è editrice del Bullettino oltre che del Segno di Empoli, la sua rivista trimestrale. Non a caso il volume sarà in distribuzione gratuita fra i soci oltre che in vendita presso la sede posta in palazzo Pretorio. Non resta che attendere, ancora per poco.
Marco Mainardi