Giusti (CiC) risponde a Gherardini: "Consiglieri di minoranza più presenti? Provocazione inadeguata"

Nico Giusti

La replica del sindaco Gherardini al comunicato sulla questione del debito tra Comune e Belvedere Spa non può lasciare in silenzio il gruppo consiliare Cambiare in Comune.

Innanzitutto, a fronte della documentazione messa a disposizione della minoranza pochi giorni fa (non in occasione del Consiglio u.s. come riferito dal sindaco), vengono definitivamente confermate le perplessità e le informazioni “non pubbliche” che una prima comunicazione all’Amministrazione di Palaia da parte della Belvedere, in merito all’imminente cambiamento tariffario, era avvenuta già in data 4 Giugno 2015.

Tale comunicazione riportava in calce un chiaro invito a prendere contatti con il gestore stesso per discutere le nuove modalità operative, lasciando quindi un congruo margine di tempo per affrontare diversamente la questione, anche alla luce di un avanzo di Amministrazione di oltre mezzo milione di euro con il quale il Comune ha chiuso l’anno 2015; dato questo che i consiglieri di opposizione tornano a ripetere visto che è stato del tutto ignorato dal sindaco nella sua “pronta risposta”.

Ma d’altronde può risultare più facile accentrare l’attenzione su un banale errore commesso nel nominare una sala comunale piuttosto che concentrarsi su argomentazioni più concrete e fondamentali al fine della discussione.

La cosa che però rende ancor più ridicola e assurda la sottolineatura di Gherardini è l’aver legato tale errore, del tutto superficiale e dettato da una semplice svista, ad una scarsa frequentazione del Comune da parte dei consiglieri di minoranza.

Ora se possiamo definire lontani dagli uffici municipali e dalla vita amministrativa del Comune consiglieri di opposizione che si dimostrano costantemente e criticamente attivi in occasione di ogni Consiglio, non facendo mai mancare l’apporto o la presenza di proprie argomentazioni su tematiche e problematiche del territorio, comunale e locale, con interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, ecc;

se vogliamo attribuire una scarsa frequentazione del Comune a consiglieri (ribadiamo di opposizione) che si sono più volte resi propositivi e operativi in prima persona su progetti riguardanti diversi ambiti del sociale e della gestione del territorio e soprattutto si sono dimostrati partecipativi nell’analizzare e proporre integrazioni su importanti regolamenti e documenti amministrativi in materia tributaria (emendamenti su Imu,Tari, ecc.)  allora dobbiamo proprio rivedere il significato del termine scarso.

Le cronache dei giornali, sia web che cartacei, e gli archivi online delle delibere dei Consigli Comunali  costituiscono prova tangibile per chiunque se ne voglia accertare.

Pertanto la stizza per ciò che il gruppo consiliare di minoranza ha denunciato poteva portare il primo cittadino a dire tutto meno che ad esibire un capo d’accusa del genere e forse sarebbe meglio che a frequentare maggiormente il Comune fossero altri soggetti della maggioranza!

Concludendo, a seguire, la citazione del fatto definito da Gherardini come inconsueto: “ ….altro fatto inconsueto durante quella seduta consiliare è stata la lettura da parte di uno dei consiglieri di minoranza di una comunicazione appunto “ non pubblica “ intercorsa tra gli uffici comunali e una società…”-.

C’è da domandarsi: “un libero cittadino, ancorchè consigliere, non può avere notizie o informazioni che riguardano l’Amministrazione da fonti non pubbliche? Forse, se non pubblica, la si vuol far passare come illegittima o infondata?

A parte questa considerazione il gruppo di minoranza, a tal proposito, vuole comunque ricordare al Sindaco che la documentazione della corrispondenza tra il Comune e la Società in questione era stata verbalmente richiesta, nei propri pieni diritti, la mattina del Consiglio Comunale del 26 Maggio u.s. e che e nell’impossibilità di venirne in possesso, a seguito di un gioco di fraseggi e rimpalli tra gli uffici comunali, si è avvalso di altri canali legittimi per arrivare, nei tempi più brevi, ad un quadro sulla questione il più chiaro possibile prima della sua trattazione in Consiglio, considerata l’importanza dell’argomento.

Nico Giusti - Capo Gruppo consiliare “Cambiare in Comune”

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