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Il corto sulla strage ferroviaria proiettato in Consiglio regionale. Rossi rifiuta 2 milioni di euro dalle assicurazioni

Con la proiezione del cortometraggio sulla strage di Viareggio 'Ovunque proteggi', si è aperta la seduta del Consiglio regionale toscano. Alla seduta partecipano Marco Piagentini e Daniela Rombi, dell'associazione 'Il Mondo che vorrei Onlus', sopravvissuti alla strage nella quale hanno perso la vita 32 persone tra le quali i loro cari. La proiezione è stata proposta dal consigliere regionale Pd Stefano Baccelli, sostenuta anche dai consiglieri Francesco Gazzetti (Pd) ed Elisa Montemagni (Lega nord). 'Ovunque proteggi', è un'opera di Massimo Bondielli, dedicato all''incidente ferroviario del 29 giugno 2009 con protagonisti Piagentini e Rombi. Il corto è stato premiato al Festival del Cannes, oltre ad aver ricevuto un riconoscimento proprio nei giorni scorsi al Prato Film Festival e prima al Global Film Festival di New York.

I familiari delle vittime chiedono il no alla prescrizione del reato

"Siamo in un procedimento penale che dura da 7 anni e siamo a 93 udienze. La sentenza di primo grado è attesa, speriamo per ottobre-novembre" ma "incombe su noi e sul processo la prescrizione. Dopo 7 anni da un evento, si prescrive infatti il reato di lesioni gravi e gravissime e di incendio doloso. Per noi questo è inconcepibile e inammissibile, e lotteremo in tutti i modi perché non avvenga". Lo ha detto Daniela Rombi, vicepresidente dell'associazione 'Il Mondo che vorrei Onlus' e madre di una delle 32 vittime della strage di Viareggio che insieme al presidente dell'associazione Marco Piagentini, partecipano alla seduta del Consiglio regionale toscano dove oggi è stato proiettato il cortometraggio 'Ovunque proteggi' dedicato ai fatti del 29 giugno 2009.

"Sono alla sbarra anche i vertici di Fs - ha aggiunto in aula - che da imputati sono stati promossi. Vedi Moretti che è stato confermato dal governo Letta, poi fatto cavaliere da Napolitano e poi promosso da Renzi come Ad di Finmeccanica". Secondo Rombi, "se ci sono le leggi che dicono che un reato va in prescrizione, ebbene queste leggi possono essere anche sbagliate e perciò possono essere cambiate. Noi vogliamo che la legge venga cambiata. Non è giusto che 32 persone che erano al sicuro dentro le loro case muoiano e nessuno ne abbia la responsabilità". Per Piagentini, "lo Stato non si è costituito parte civile e ci ha abbandonato. Se a dicembre si prescriveranno questi due reati chiediamo dove dovremo cercare la verità".

Rossi: "Abbiamo rifiutato i 2 milioni offerti dalle assicurazioni per andare a processo"

"Come Regione Toscana ci faremo carico perché si prendano i provvedimenti necessari perché non si vada in prescrizione" per quanto riguarda i reati di incendio doloso e di lesioni gravi per la strage di Viareggio, "oggi ho firmato la lettera con cui rifiutiamo l'offerta di 2 milioni di euro avanzata dalle assicurazioni per venire meno al processo e dichiarare la nostra soddisfazione". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenendo alla seduta del Consiglio regionale che oggi si è aperto con la proiezione del cortometraggio 'Ovunque proteggi', dedicato alla strage di Viareggio in cui persero la vita 32 persone il 29 giugno 2009. La Regione si è costituita parte civile nel processo per la strage. "Continuiamo a stare a fianco delle famiglie delle vittime ha aggiunto Rossi -, perché sia fatta piena giustizia e perché siano individuati i responsabili".

Giani: "Prescrizione ingiustificabile"

"Abbiamo voluto proiettare in Consiglio regionale il cortometraggio 'Ovunque proteggi'", sulla strage di Viareggio, "perché riteniamo di interpretare i 3,7 milioni di cittadini toscani che vogliono la verità e che la giustizia funzioni. Nessuno può accettare che fatti di questo genere affoghino nei cavilli degli avvocati, nelle aule giudiziarie senza fine, e nella prescrizione che diventa uno strumento per giustificare ciò che è ingiustificabile". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, intervenendo alla seduta dell'Assemblea toscana che oggi si è aperta con la proiezione del cortometraggio 'Ovunque proteggi', dedicato alla strage di Viareggio in cui persero la vita 32 persone il 29 giugno 2009. "La nostra solidarietà non è pietistica - ha aggiunto - ma ferma determinazione e convinzione che tutto ciò che deve far emergere la verità deve essere una sentenza, ed è volontà di tutti che questa sentenza arrivi prima della fine di quest'anno". Secondo Giani "nessun altro atteggiamento o comportamento potrà essere giustificato. Questo è il nostro impegno al di là delle opinioni politiche, dei partiti, qui c'è in ballo la dignità dell'uomo". "Come Assemblea dobbiamo essere una cosa sola con i parenti delle vittime - ha concluso - per dare seguito alla legittima domanda di verità e giustizia di un paese democratico e civile".

Dal Consiglio regionale

“Dove la dobbiamo cercare la verità se non al processo? Al di là della prescrizione, che incombe minacciosa dopo sette anni e che non renderà giustizia, cosa dobbiamo fare? Lo abbiamo chiesto a tutti: Presidente della Repubblica, Ministero, Governo. Torniamo a chiederlo oggi, nella sede del Consiglio regionale della Toscana: dove la dobbiamo cercare?”. È la domanda, straziante, che Daniela Rombi e Marco Piagentini, hanno rivolto dai banchi dell’Aula di palazzo Panciatichi. Su iniziativa del presidente Eugenio Giani, che ha accolto la richiesta dei consiglieri Stefano Baccelli ed Elisa Montemagni di proiettare il corto “Ovunque proteggi” nel corso della seduta di oggi, martedì 21 giugno, presidente e vicepresidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno raccontato, con la compostezza che li contraddistingue, una “vita che non abbiamo più”.

Il cortometraggio del regista Massimo Bondielli, scritto insieme a Luigi Martella e prodotto dalla Caravanserraglio Film Factory, ha vinto il premio di miglior documentario al Global Short Film Awards di New York, ma questo poco importa ai familiari delle vittime. “Questo documentario – hanno detto Rombi e Piagentini – racchiude tutta la nostra vita che dopo quella notte non esiste più. Continueremo a cercare la verità, continueremo a volere giustizia” hanno detto stigmatizzando la scelta, “incomprensibile”, dello Stato di non costituirsi parte civile.

“Immediato, duro, diretto. Ha coinvolto tutti noi e non potrebbe essere stato altrimenti” ha detto il presidente Giani a fine proiezione. “Lo abbiamo voluto qui, nella sala del Consiglio, perché interpretiamo la voglia di giustizia di tutti i toscani”. “Nessuno può accettare che tutto questo affoghi nei cavilli degli avvocati, nelle aule di un tribunale e nella prescrizione che vorrebbe giustificare l’ingiustificabile” ha continuato il presidente. “La nostra è e resterà una solidarietà decisa con la ferma convinzione che una sentenza dovrà essere scritta prima del dicembre prossimo. Nessun altro comportamento o atteggiamento potrà essere giustificato”. “Il prossimo 29 giugno – ha concluso Giani – saremo presenti come istituzione e se nel corso dell’evolversi della vicenda, dovesse emergere l’esigenza di prendere posizione, la assumeremo con impegno”.

“Faccio mie le parole del presidente Giani e condivido la voglia di verità della Toscana” ha detto il governatore Enrico Rossi. “Ci faremo carico dei provvedimenti necessari a scongiurare la prescrizione”. “Appena questa mattina – ha detto – ho firmato la lettera di rifiuto di due milioni di euro offerti dall’assicurazione per venire meno dal processo. Continuiamo a stare al fianco delle famiglie delle vittime per trovare e dare piena giustizia e per individuare i responsabili”.

“Ci adopreremo perchè la rassegnazione non vinca e perché prevalga la voglia di verità e giustizia” ha dichiarato Gabriele Bianchi. “Siamo a disposizione e faremo tutto ciò che è in nostro potere anche per togliere definitivamente il condizionale dal nome della vostra associazione”.

“I treni non esplodono. Ci sono precise responsabilità, non esistono fatalità e anche noi, con forza, chiediamo verità e giustizia” ha detto Tommaso Fattori che ha criticato la scelta dello Stato di non costituirsi parte civile. “È un pessimo segnale” ha rilevato rivolgendo l’invito ad “andare al fondo, ai nodi veri della strage e alle cause di questa tragedia”.

“Troppo poco si è parlato di questa strage. È un atto dovuto e di rispetto raccontarla anche per fare in modo che non si ripeta più” ha detto Elisa Montemagni. “Oggi siamo persone nelle istituzioni e come tali, insieme ai familiari delle vittime, chiediamo e rivendichiamo il diritto di avere verità e giustizia”.

“Le istituzioni hanno delle colpe in questa vicenda. Dobbiamo attivarci perché non vengano più commessi gli stessi errori e per evitare che chi ha delle colpe amministrative e politiche non continui a fare carriera” è stato il commento di Giovanni Donzelli.

“Oggi parliamo di diritti e valori. Giustizia deve essere fatta e le responsabilità devono emergere” ha detto Stefano Mugnai. “Lo Stato deve mettersi al fianco dei cittadini che cercano, legittimamente, i responsabili. Lo dobbiamo alle vittime di Viareggio ma anche a tutto il Paese”.

 

Baccelli (Pd): “La risposta non può essere ‘fatalità’ né ‘prescrizione’ ”

“Un documentario struggente che ha doverosamente riacceso i riflettori su una tragedia rimasta troppo spesso nell’ombra; proiettarlo qui in Consiglio regionale e ascoltare le testimonianze di Daniela Rombi e Marco Piagentini ci ha fatto rivivere quella terribile sofferenza e ci ha consentito, come istituzione, di ribadire la nostra vicinanza ai familiari delle vittime. Sono stato dalla loro parte da presidente della Provincia e ho voluto fortemente che qui in Regione facessero sentire la loro voce. Chi ha visto Viareggio e via Ponchielli quella notte e i giorni a seguire non può che avere ancora impresse nella memoria le immagini strazianti, che si possono paragonare solo a quelle di una città bombardata. Trentadue morti, alcuni dopo giorni di agonia. Uno stillicidio di dolore. La forza di Marco e Daniela e di tutta l’associazione Il Mondo che vorrei onlus è stata ed è straordinaria; le udienze, gli incontri, le indagini, lo studio approfondito delle normative esistenti sulla sicurezza ferroviaria per capire dove e come c’è da intervenire. E il bisogno, assoluto, imprescindibile di giustizia. La Regione Toscana  e la provincia di Lucca sono state le uniche istituzioni a costituirsi parte civile, rifiutando il risarcimento delle assicurazioni. Perché non bastano e non basteranno rimborsi. È necessaria una risposta e la risposta non potrà essere fatalità né tantomeno prescrizione. Il dolore, come hanno detto giustamente in aula Marco e Daniela, non va in prescrizione. Saranno i magistrati a individuare le responsabilità e i colpevoli. Ma una responsabilità umana, è evidente, c’è stata, che sia omissione di controllo o mancata osservanza di regole o quale che sia. Chi ha vissuto e conosce quella tragedia lo sa”.

Così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente Quarta commissione, dopo che nella seduta odierna del Consiglio regionale, su sua proposta, è stato proiettato il cortometraggio “Ovunque proteggi” di Massimo Bondielli, dedicato alla strage di Viareggio del 2009, presenti anche Marco Piagentini e Daniela Rombi dell’associazione “Il mondo che vorrei Onlus”.

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