Il racconto della vita del Maestro Empolese Gino Terreni va in scena alla Torre dei Sogni, sulle assi del teatro fatto a mano, sospeso sopra i calanchi, opera di Plantago.
L’appuntamento è fissato per il 24 giugno, alle 21.30, proprio in uno dei luoghi più cari all’artista: nelle vicinanze Terreni è nato e alla Torre, ancora adolescente, come un novello Giotto, si eserciva al disegno e dipingeva le sue prime tele; da legni e sassi dava vita alle sue prime forme scolpite.
Gino Terreni lascia un grande vuoto nel mondo dell'arte. Si è spento il 28 novembre scorso a Empoli, dove era nato il 13 settembre 1925, nella frazione di Tartagliana. Era uno degli ultimi grandi Maestri toscani della generazione degli anni Venti, la cui opera rappresenta una significativa e densa pagina di storia contemporanea.
Gino Terreni è stato unanimemente definito “l’Artista della Memoria”, non solo perché ha realizzato durante tutta la sua lunga vita innumerevoli opere pittoriche inerenti i tragici fatti della Seconda Guerra Mondiale, compreso “l’Epos” della Resistenza, ma anche perché queste esperienze le ha vissute direttamente in quei drammatici momenti e, soprattutto, per il suo impegno morale e sociale rivolto alle giovani generazioni affinché quelle tragedie non abbiano a ripetersi. La sua esistenza, in quel periodo, è stata molto avventurosa e romanzesca, e ha rischiato varie volte la vita, disegnando, nel contempo, le esperienze vissute.
Proprio per queste molteplici valenze, arte più Impegno civile, Plantago e Associazione Archivio Gino Terreni hanno impostato un progetto mirato alla rappresentazione teatrale di particolari momenti da lui vissuti.
Al debutto alla Torre dei Sogni seguiranno altre rappresentazioni sia sul palcoscenico che direttamente nelle scuole per continuare a sensibilizzare i giovani sulle problematiche della guerra in ogni periodo storico.
Quindi un progetto ampio e articolato, voluto dai legittimi eredi, che si avvale delle documentazioni conservate presso la famiglia, delle conoscenze dirette di suo figlio Leonardo Giovanni Terreni che ricopre anche la carica di presidente dell’Associazione “Archivio Gino Terreni”.
“È un lavoro che più che commemorare il Maestro, ha come obiettivo quello di suscitare la memoria individuale in ciascun spettatore; una memoria evocata dai fatti realmente vissuti e raccontati da Gino Terreni attraverso la sua corrispondenza, i suoi quadri e le sue sculture.” Dichiara Gilberto Colla che insieme a Leonardo G. Terreni, figlio del Maestro, ha curato l’adattamento per la scena. E aggiunge: “Il nostro lavoro esplorerà gli aspetti legati soprattutto ‘all’uomo Gino Terreni’, lasciando quelli più specifici della critica d’arte a chi di competenza per formazione e titolo.”
Leonardo Giovanni Terreni, racconta così il progetto: "Credo fermamente che il Teatro sia uno degli strumenti più affascinanti ed efficaci per la presentazione al grande pubblico sia della vita intensa e travagliata intimamente che delle opere di un artista poliedrico come è stato mio padre. Il Teatro porterà Gino Terreni più vicino alla gente. Grazie alla sua immediatezza sarà più facile assimilare la sua lunga biografia, perché raccontata a più voci e con immagini ad effetto, direttamente da chi lo ha conosciuto e seguito per una vita intera. Non essendo del settore, mi sono affidato all'amico e bravissimo attore drammatico Gilberto Colla, esperto nel "raccontare" la vita di famosi artisti del passato, come gli Impressionisti, che mi ha affiancato nella difficile stesura e nel relativo adattamento dei testi. Spero fortemente che questo lavoro possa servire a tutti, giovani e meno giovani, a rimettere a fuoco la propria memoria."
Fonte: Plantago - Ufficio Stampa