Si sono arrabbiati i sostenitori del progetto Save Sammezzano, per riaprire al pubblico e salvare dal degrado il castello omonimo del comune di Reggello, capolavoro dell'arte eclettica fatto costruire da Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona nel'800. Il motivo dello sfogo è la concessione della proprietà, tutt'oggi nelle mani di privati, a un'organizzatore di eventi che, a loro dire, non avrebbe salvaguardato l'edificio e le sue fragilità. Nelle foto del party notturno si vedono infatti mangiafuoco all'interno delle sale pregiate.
"Chi ha dato i permessi di organizzare tutto ciò, si è reso conto di quanto sono delicati i materiali con cui è costruito Sammezzano?", commenta il comitato.
"Già i semplici flash delle macchine fotografiche danneggiano irrimediabilmente materiali del genere, figuriamoci le luci psichedeliche da discoteca che sono state usate stanotte. Già toccare con mano le varie decorazioni esercitando troppa pressione rischia di danneggiarle, figuriamoci le incostanti vibrazioni causate dalle casse da discoteca. Già il calore che passa dalle finestre durante i mesi estivi rischia di danneggiare gli stucchi e le ceramiche, figuriamoci le improvvise ed altissime vampate di calore prodotte dai mangiafuoco all'interno delle sale.
Già una goccia d'acqua che cade su una delle pareti di gesso rischia di sciuparla irreparabilmente, figuriamoci il danno che farebbe un Cuba Libre o un bicchiere di spumante.
Già poche persone attente e scrupolose, rischierebbero di danneggiarlo durante una semplice visita a scopo culturale, figuriamo decine di persone che ballano scatenate al suo interno".
Save Sammezzano conclude su Facebook: "Da oggi la nostra battaglia andrà avanti con ancor più vigore affinché Sammezzano sia acquistato e gestito da soggetti che lo vedano come un luogo museale capace di 'diffondere' e 'creare' cultura e non come un discopub o peggio".
Nel corso dei mesi supporto ai difensori dell'opera è arrivato dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e dai consiglieri regionali Pd Vadi, Capirossi, Spinelli e Monni. Una lettera è già stata inviata al ministro Dario Franceschini per porre alla sua attenzione lo stato in cui versa il castello.
Elia Billero