Il Cantiere d’Arte 2016 è stato un viaggio negli archetipi dell’Universo, utilizzando quei territori di iniziazione alla vita che sono le fiabe. La fiaba non è, come erroneamente si pensa, una storiella per bambini ma un vero e proprio genere narrativo, riutilizzato dagli scrittori e sceneggiatori contemporanei per romanzi, per il cinema e anche per i videogiochi. La fiaba è un viaggio sensazionale nel meraviglioso.
Nelle fiabe ci sono prove, ostacoli da superare, personaggi che si incontrano e con cui possiamo identificarci, e che presagiscono la vita reale o futura, nella lotta tra bene e male e, nelle varie fasi evolutive della crescita.
Il Cantiere 2016 ha messo più che mai “al centro” i ragazzi. Il percorso è stato un vero e proprio progetto edu- cativo, uno spazio di sperimentazione e formazione, un luogo di scambio e di produzione di esperienze in cui l’arte dell’illustrazione ha giocato, attraverso la poetica visiva di un artista, il ruolo di catalizzatore.
Il progetto ha stimolato la capacità critica dei ragazzi che, trovandosi a contatto con forme culturali plurime (scrittura, illustrazione, analisi psicologica, giochi teatrali, etc.), sono riusciti a tirar fuori la propria ricchezza, a elaborare propri personali punti di vista.
Tutti seduti in cerchio, a ricreare la situazione originaria di un narratore e un uditorio, abbiamo esplorato l’unificazione della nostra duplice natura con la fiaba Fratellino e Sorellina; l’integrazione con I tre Linguaggi; la trasformazione con Biancaneve; l’abbandono con Hansel e Gretel; la tentazione con Cappuccetto Rosso; il cambiamento con Cenerentola e, infine, la mutazione con Rosaspina.
Il viaggio artistico-espressivo si è concluso con una personale interpretazione e rappresentazione narrativa e pittorica delle stesse. E, così come nella tradizione orale la fiaba subiva modifiche, anche noi abbiamo provato a “trasfigurare” gli archetipi analizzati in una tela di grandi dimensioni. L’artista ha dialogato con un gruppo di studenti, coordinati dalla Prof.ssa Anna Ferretti con Roberta Giglioli e Marco Bruni. Allestimento e catalogo a cura di Grazia Batini.