Ha tentato di uccidersi nella sua cella del carcere di Lucca, ma l’uomo è stato salvato dal tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria in servizio.
“L’insano gesto – posto in essere mediante impiccamento - non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all'intervento provvidenziale dell'Agente di sezione si è evitato che l'estremo gesto avesse conseguenze. L’ennesimo evento critico accaduto nel carcere di LUCCA è sintomatico di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Pasquale Salemme, segretario regionale del SAPPE per la Toscana, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, evidenzia che “il detenuto che ha tentato il suicidio è rumeno, ha 19 anni ed è ristretto per il reato di rapina aggravata ed è possibile presumere che ha posto in essere il tentativo di impiccamento per ragioni di carattere personale e solo grazie alla intervento della polizia penitenziaria si è riusciti a salvare un altra vita umana. Mi auguro che l’Amministrazione penitenziaria proponga i poliziotti che hanno sventato il suicidio per una adeguata ricompensa a livello ministeriale. A Lucca permangono le condizioni di difficoltà operativa per il Reparto di Polizia Penitenziaria, anche alla luce della soppressione del Nucleo Traduzione e Piantonamento dei detenuti, ed è necessario porre in luce le criticità degli Agenti affinche vengano assunte adeguate determinazioni”.
Commenta infine Capece: “Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere - come a Lucca - con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Ma non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri toscane e del Paese (oggi affollate comunque da oltre 53mila 400 detenuti) sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia, sotto organico di 7mila unità e penalizzati dalla Legge di stabilità 2016 che ha bocciato l’assunzione straordinaria di 800 nuovi Agenti”.