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Ex Icla, un gruppo di cittadini reclama sicurezza alla Regione

L'ex Icla di Ponte a Egola in via Nazario Sauro

"Mancavano pochi giorni alle ultime elezioni amministrative del Comune. 

Un rappresentante dei cittadini di Ponte a Egola chiese di porre una domanda al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che era intervenuto presso la locale Casa del Popolo per tirare la volata al Sindaco Gabbanini. 

Prima ancora di esporsi il Presidente venne portato via quasi fosse prossimo ad un attentato.

Da allora tante domande e nessuna risposta, ma oggi grazie al Sindaco Gabbanini abbiamo finalmente capito a chi dobbiamo rivolgerci per la questioni M3 (ex-icla). 

Nella consulta del 30 maggio 2016 il Sindaco Vittorio Gabbanini si è totalmente sollevato da ogni colpa in merito alla dubbia riapertura, additando quali responsabili la Regione Toscana, ARPAT ed USL. 

Questo gruppo di cittadini chiede pubblicamente risposte precise al Presidente Enrico Rossi. 

In particolare abbiamo bisogno di sapere chi è effettivamente la responsabilità di non aver fin da subito informato correttamente la popolazione dei gravissimi rischi a cui è tutt’oggi esposta oltre a conoscere la definitiva data di delocalizzazione, piano di bonifica delle centinaia di metri quadrati di amianto ancora oggi presenti e delle cisterne che stoccano 92 tonnellate di pericolosissimo materiale chimico. Riteniamo inoltre opportuna un imminente simulazione d’ incidente  oltre conoscere l’ adeguato sopracitato programma di bonifica.

Siamo ostaggi di una delle 8 fabbriche Toscane sotto legge Seveso in pieno centro cittadino e cosa abbiamo in mano? Solo un opuscolo, consegnato con grave ritardo dal Comune, con un piano d’emergenza che come affermato dal Sindaco non è ancora stato approvato".

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