Da John Cage a Umberto Eco, il viaggio dell’arte di Enrico Visani dialoga con Marino

Uno spartito in cui musica e semiotica dialogano simbolicamente si traduce nella prima grande opera d’arte di Enrico Visani, coprodotta ed esibita con John Cage tra gli scompartimenti di un treno in viaggio da Bologna a Rimini. Lo slancio vitale di un giovane pittore bolognese che “nasce povero e incolto”, il segno artistico forte e intenso che nel 1978 stava cominciando a prendere forma, è figlio del grande compositore e scrittore statunitense.

Una delle personalità più rilevanti e significative del Novecento con la quale negli anni ’70 Enrico Visani si esibisce in una performance che vede protagonista una sua litografia, realizzata in forma di lettera aperta, siglata da John Cage e distribuita a tutti i passeggeri del treno in occasione dell’evento "Alla ricerca del silenzio perduto".

"In quell’occasione mi baciò e mi abbracciò - ricorda Visani -  mentre io che non conoscevo l’inglese, in romagnolo, provai ad esprimere il mio garbato disappunto, gli dissi che preferivo baciare le donne e lui con un sorriso bizzarro annuì, come per dimostrare che quella curiosa lingua, infarcita di gesti, non gli era poi così estranea e incomprensibile".

L’arte viaggiante che si apre al mondo esterno, entra nella quotidianità e penetra i pensieri della gente è una scena del percorso artistico che rimase impressa nel cuore del maestro. Ma non è la sola, perché Visani, da uomo semplice e di talento, che nella giovinezza visse dei mestieri più diversi, ebbe modo di conoscere, frequentare e instaurare legami e scambi di idee con Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Pietro Annigoni, Alexander Schawinski fino ad Umberto Eco, a respirare il clima di profondo rinnovamento culturale che molti pittori, scrittori, compositori e letterati negli anni portarono avanti con ardore e convinzione.

Oggi Enrico Visani, classe 1938 di origine marradese, porta una summa del proprio lavoro che complessivamente conta su una produzione di oltre 2000 quadri tra le sale del Palazzo del Tau, a stretto contatto con Marino Marini.

La Fondazione Museo Marino Marini, con il prezioso contributo della Fondazione Banca di Vignole, propone nell’ambito del progetto di arte contemporanea confezionato con la banca pistoiese, la mostra “Nuovi appunti per una pace tradita”, in programma dal 27 maggio al 26 giugno. L’evento inaugurale è previsto domani, venerdì 27, alle ore 18,30.

Una personale dal forte impatto emotivo che dà spazio a pennellate intense e vivaci con le quali l’autore punta a denunciare l’atrocità, il dramma delle grandi tragedie internazionali tra cui le stragi di Nassirya e dell’11 settembre. “Elementi – commenta il curatore Marcello Paris -  che hanno esaltato la sua sensibilità che il pennello ha trasfuso nella tela per raccontare i suoi sentimenti che con il colore, spesso acceso, finiscono per sfociare in una presa di posizione e ribellione nei confronti delle atrocità del mondo".

"Per non tradire la pace occorre coltivare il mondo”. E’ il pensiero dell’artista che il mondo ha avuto modo di conoscere realmente esponendo in decine di diversi stati attraverso i cinque continenti.  Il viaggio dell'arte è un itinerario in continuo movimento per un navigatore della pittura come Visani.

Fonte: Ufficio Stampa FONDAZIONE MUSEO MARINO MARINI - Pistoia

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