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Esposito esorta i cittadini di Montecalvoli Alto: "Non fatevi prendere in giro"

Una veduta del centro storico di Montecalvoli

"Partecipare mercoledì 23 luglio scorso all'assemblea dei cittadini di via del Bruno, via Falorni e Cappelletto è stato per me, per noi comunisti, rivangare un passato assai spiacevole.  Ciò perché agli inizi appena degli anni 90, dopo che il PCI si era dissolto ed in consiglio comunale si era costituito il gruppo di Rifondazione che mi vedeva capogruppo,poi eletto anche segretario politico, ebbene in quei tempi contestavamo quel piano urbanistico tanto che facemmo una importante riunione in sede a Montecalvoli Alto con un giovane professionista del settore.

Questo giovane un volta studiato le mappe ebbe a dirci che le colline di Santa Maria a Monte avrebbero visto uno scempio del loro territorio. Ci opponemmo quindi ma quel giovane non volle, per motivi che si possono bene immaginare, sostenere pubblicamente la lettura che aveva fatto di quelle mappe. Era giovane in cerca di primo impiego e quel pool di architetti elaboratori di quel piano urbanistico rappresentavano tutto l'arco del consiglio comunale meno Rifondazione. Fummo come al solito tacciati d'allarmismo, non era così.

Perché di quegli architetti mai nessuno è venuto a confronto con i cittadini delle colline? Eppure per dire, a quei tempi, che quella zona sarebbe diventato il giardino delle Cerbaie erano assidui politicanti.

L'altra sera la rabbia per l'impotenza contro una colossale presa in giro era tanta, ed era ancor di più la rabbia per uno scempio consumato ed irrimediabile. 

I cittadini non dovranno stancarsi di chiedere miglioramenti possibili ma sarà dura ottenere anche piccoli palliativi.

Ci fu all'epoca un mercato ampio dei terreni murativi e quindi su quello scellerato sviluppo chiusero gli occhi tutti,affaristi,mediatori,maggioranza ed opposizione,contavano i voti, i comunisti unica forza contraria a quel piano,ma dire avevamo ragione non serve assolutamente a niente. Resta l'impossibilità di porre rimedio ad un deturpamento voluto e perseguito, per fare affari."

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