
Oggi, alle 17:30, in via Nicolodi a Firenze, si è tenuta l’ennesima riunione con la Direzione Istruzione per spiegare le 'meraviglie' dell'appalto ai genitori delle nuove scuole dell’infanzia comunali che saranno appaltate il prossimo anno. Eravamo in tante e tanti a chiedere conto dello smantellamento di un servizio prezioso al grido de
L'infanzia non si appalta!
Uno scenario già visto: sono state date più o meno le stesse informazioni e motivazioni dell’anno scorso, anche se finalmente Dirigenti del Settore Istruzione hanno ammesso che i colleghi del pomeriggio, nelle scuole appaltate, sono inquadrati come educatori e quindi non possono essere definiti personale docente come quello della mattina. Proprio su questa discrasia di inquadramento e diritti si poggia con forza il ricorso del Comitato genitori L’Infanzia non si appalta. Una discrasia che, lo vogliamo ricordare con forza, fa sì che le ore del pomeriggio delle scuole appaltate non possano essere definite tempo-scuola.
Nel concreto, siamo passati in un solo anno scolastico,da scuole di eccellenza a scuole di serie B: il risultato della cura Giachi-Nardella.
A cuore aperto, dopo un anno di lotta senza quartiere, i genitori che sono anima storica del comitato, insieme ai nuovi genitori coinvolti dall’appalto, si sentono di dire questo a chi amministra la nostra città:
Caro Sindaco Nardella,
Cara Vicesindaca Giachi,
Cari Consiglieri e consigliere di maggioranza,
sono finalmente stati resi pubblici i dati sulle iscrizioni nelle scuole di infanzia comunali. La Vicesindaca, di fronte alle nostre notizie sul calo di iscrizioni, aveva negato tutto, portando avanti la sua solita versione: nelle scuole in appalto va tutto bene, i genitori sono contenti, non c'è nessun problema.
E invece tanto bene non va. Fino all'anno scorso, infatti,le scuole di infanzia comunali, portatrici di una tradizione pedagogica ed educativa di eccellenza, costituivano la prima scelta della maggioranza dei genitori dei rispettivi comprensori, mentre la scuola statale risultava come seconda scelta. Per la prima volta quest'anno i dati si sono invertiti. Calano le richieste per le scuole di infanzia comunali in generale (da 953 a 798 in un anno), e soprattutto molti genitori non scelgono più le scuole di infanzia in appalto, che registrano mediamente un calo di scelta del 30%. Alcuni casi risultano particolarmente emblematici, come quello della Niccolini,in cui le richieste sono passate da 60 a 47, mentre la vicina scuola statale Daddi, per la prima volta in tanti anni, ha registrato un inaspettato aumento delle iscrizioni, arrivando a compilare una lista di attesa di 23 bambine/i. Ancora più eclatante il caso della Viani, sempre nel quartiere 4, che in un anno ha visto passare le proprie richieste da 17 a solo 9, con un decremento addirittura del 50%. A Villa Ramberg, nel quartiere 5, le richieste passano da 33 a 19 e non si riesce ad arrivare al numero di iscritti del precedente anno neppure con le seconde scelte, che sono solo 4. In un solo anno le scuole di infanzia comunali sono diventate, nella percezione dei genitori, scuole di serie B, un segnale chiaro e forte che la cosiddetta 'sperimentazione', ovvero la scelta politica della giunta di appaltare i pomeriggi nelle scuole di infanzia comunali, è fallita e ha inficiato gravemente la qualità dell'istruzione.
E la giunta che fa? Quali provvedimenti prendono il sindaco Nardella e la vicesindaca Giachi? Negano l'evidenza e procedono a tappe forzate nello smantellamento del nostro patrimonio educativo: dal prossimo anno scolastico, su 30 scuole comunali, solo 3 rimarranno a gestione diretta sia la mattina che il pomeriggio e con loro le consigliere e i consiglieri di maggioranza, che l'anno scorso hanno avallato la cosiddetta sperimentazione e che, lungi dal monitorare la situazione, senza verificare l'impatto di quanto hanno col loro voto ratificato, hanno di nuovo appoggiato l'estensione dell'appalto, legittimando lo smantellamento.
Ancora una volta lo ripetiamo: al di là dei singoli episodi, alcuni dei quali molto gravi, che si sono verificati nelle scuole in appalto, il punto è che in queste scuole si sono distrutte le buone pratiche pedagogiche e didattiche. Il punto è che ci sono due persone sole in classe, a turno: l'insegnante della mattina e l'educatrice del pomeriggio, figure diverse che per legge hanno compiti diversi e quindi non possono collaborare. Nelle scuole in appalto non c'è più collegialità, le educatrici del pomeriggio non hanno diritto di decidere l'azione didattica e di scrivere il POF, l'insegnante vede le bambine e i bambini solo la mattina e l'educatrice solo il pomeriggio. Nessuno ha più il quadro completo della vita scolastica di ogni bambino e ogni bambina. Nelle scuole in appalto la responsabilità dello svolgimento della programmazione è tutta sulle spalle dell'insegnante comunale e la mattina i ritmi sono più forzati e c'è meno tempo per il gioco e il relax, e le insegnanti sono più stanche e meno soddisfatte. Le attività aggiuntive sono tutte di pomeriggio e i pomeriggi sono più stressanti, soprattutto per i più piccoli. Nelle scuole in appalto non si possono rispettare i tempi, i bisogni, le necessità educative delle bambine e dei bambini. Le educatrici del pomeriggio guadagnano una miseria e appena possono se ne vanno e nel frattempo fanno tutti i concorsi possibili e devono studiare e magari qualcuna deve fare un doppio lavoro, ma come possono trovare il tempo e la motivazione per costruire una buona didattica?
Nelle scuole in appalto, i genitori non vogliono più iscrivere le loro figlie e i loro figli. Fino a poco tempo fa queste scuole erano straordinari luoghi formativi, di crescita condivisa di bambine e bambini e insieme a loro, di genitori e maestre. La scuola di infanzia comunale era un luogo di crescita per la nostra città.
Sindaco Nardella, vicensindaca Giachi, consiglieri di maggioranza, come avete potuto distruggere un bene così prezioso?
Siamo stanche e stanchi di propaganda e di pretesti: le bambine e i bambini di Firenze hanno diritto a una scuola vera, fondata su principi pedagogici seri, su una didattica di qualità, sul rispetto della dignità di un lavoro così importante e prezioso, sull'uguaglianza di diritti e condizioni, sulla collegialità e la collaborazione.
Restituite a Firenze, a noi tutte e tutti il nostro futuro.
Quale sarebbe poi il “correttivo” per il prossimo anno, ribadito nella riunione di oggi? La distribuzione delle attività aggiuntive fra mattina e pomeriggio. Resta invece impossibile far turnare i due insegnanti, la turnazione non può essere ripristinata perché nel pomeriggio non ci sono più docenti, ma educatori. Quello del pomeriggio, lo ripetiamo con forza,non è più tempo scuola e quindi non è possibile per ragioni legali che le due figure si alternino.
Il prossimo appuntamento sarà una grande manifestazione il 26 maggio alla quale sono invitati genitori, insegnanti, bambini e tutti i cittadini.
Chiunque volesse aiutarci come Volontario o avere chiarimenti, o ancora segnalare episodi avvenuti nella propria scuola, può contattarci alla mail linfanzianonsiappalta@gmail.com
Comitato L'Infanzia non si appalta
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