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Lettera aperta di Slow Food: "Bisogna preferire gli oli extravergini del nostro territorio"

Olio extravergine di oliva

"Da anni la Guida agli Extravergini - da poco Slow Food ha pubblicato l'edizione 2016 - testimonia l'elevata qualità, raggiunta in Italia, per uno dei prodotti che maggiormente rappresenta, per tipicità e valore, la nostra produzione agricola.

Nonostante in Toscana esista una produzione di extravergine di oliva (EVO) di grande qualità - la guida di Slow Food cita addirittura sei eccellenze del nostro territorio! - risulta evidente come sia poco conosciuto, nonostante la sua peculiare presenza nella nostra cucina e nella cultura locale. E se in molti sanno ormai muoversi tra tipologie di vini diversi non altrettanto avviene per l'EVO: pochi gli riconoscono il ruolo fondamentale che ha nella prevenzione di molte patologie o, più semplicemente, sanno che esistono extravergini con caratteristiche molto diverse tra loro.

Ma l'extravergine - di qualità - non è solo un prodotto salutare e capace di impreziosire la migliore cucina, rappresenta anche un forte elemento economico che, seppur lentamente e con scarsissimo sostegno degli enti pubblici, sta progressivamente conquistando i mercati esteri: l’agricoltura del nostro territorio ha nella produzione e nella diffusione dell’Evo uno dei suoi punti di forza .

Ciascuno di noi, come consumatore, ha quindi a disposizione prodotti di qualità, che aiutano la nostra salute e che sostengono la nostra economia.

Indirizziamo questa lettera alle Associazioni di categoria ed alle Amministrazioni Comunali per porre una domanda: come mai sulle tavole dei nostri ristoranti e nelle occasioni pubbliche riferite al cibo, è così rara la presenza del nostro olio extravergine?

Un vero peccato questa scarsa attenzione al nostro territorio ed alla forza non solo simbolica ma anche economica del nostro extravergine.

Nei ristoranti troviamo spesso oli di provenienza UE o da altre aree, ma raramente quelli degli eccellenti produttori locali. La proposta dell’assaggio di extravergini diversi, per conoscerne e valutarne la qualità, comune in altri paesi, è assai rara nei nostri locali.

Se, come comunemente affermato, il problema è il costo degli extravergini, una domanda diventa d'obbligo: quale valore attribuiamo al nostro territorio ed alla nostra eccellenza produttiva se non sosteniamo i prodotti locali? Davvero non è sostenibile un modesto costo aggiuntivo in cambio della possibilità di accrescere l’immagine del locale nonché garantire una maggiore qualità al cibo servito?

Facciamo quindi appello alla sensibilità dei ristoratori e delle loro Associazioni di categoria perché venga sistematicamente preferito l'utilizzo di extravergini di oliva del nostro territorio e invitiamo le Amministrazioni Comunali a sostenere i valori del territorio e l’impegno dei molti produttori locali, favorendo anche la crescita di reti di produzione".

Condotta Slow Food Empolese Valdelsa

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