“Era il primo martedì di marzo quando a Palazzo Vecchio – di fronte ai lavoratori e ai diretti interessati – anche il Pd votava compattamente insieme alle opposizioni una mozione d’ordine per la costituzione di una Commissione “redigente” finalizzata alla stesura di un nuovo regolamento del commercio su area pubblica, che tenesse conto delle novità e delle criticità venuta alla luce a seguito della Direttiva Bolkestein dell’Unione Europea, ma anche delle opportunità e i criteri emersi dalla conferenza Stato-Regione proprio sugli ambulanti. Oggi, martedì 10 maggio, a poco più di due mesi di distanza, ecco la clamorosa quanto offensiva marcia indietro del Pd che nega e rinnega il tutto.
In barba anche agli atti e alle promesse fatte alla città e alle famiglie dei lavoratori interessati. Quindi, niente più commissione redigente, niente più regolamento partecipato, niente più lavoro congiunto.
Soltanto una decisione che verrà imposta dalla Giunta Nardella. Un regolamento – spiegano i consiglieri capogruppo di opposizione Cellai (FI), Grassi (Frs/SEL), Xekalos (M5S), Scaletti (LFV), Torselli (FdI-AN) e Amato (Gruppo Misto aderente ad Alternativa Libera) – che sarà così calato dall’alto, secondo il capriccio e la volontà del Sindaco e senza nessuna interlocuzione con i consiglieri comunali e con le rappresentanze di categoria, in perfetto stile PreDemocratico.
Con l’aggravante che l’innesto di questa marcia indietro ha tanto il sapore di una prevaricazione nei confronti della Commissione di merito e dello stesso Consiglio Comunale.
Ovvero la Bolkestein – secondo l’interpretazione di Nardella e di Bettarini – piegata all’interesse delle grandi multinazionali e trasformata in strumento di battaglia verso i piccoli commercianti e i lavoratori ambulanti.
E meno male – concludono congiuntamente le opposizioni – che ne volevano tutelare l’identità e la tipicità”.