
"Sulla possibilità di recuperare il DNA di Leonardo da Vinci vi sono forti difficoltà, data la mancanza di dati oggettivi". Questa è l'opinione di Silvano Vinceti, responsabile della ricerca sui resti mortali della Lisa Gherardini. Lo studioso ha dichiarato: “Saluto con gioia la nuova iniziativa volta a recuperare il DNA di Leonardo da Vinci e ricostruire le sue fattezze fisiognomiche. Devo però sottolineare che non esiste nessun prova certa che ad Amboise nella cappella di St. Hubert sia sepolto il grande genio toscano. La dicitura, riportata sulla sua presunta tomba in italiano e francese, recita “ qui dovrebbe essere sepolto Leonardo da Vinci”. Nel 2011 con alcuni esperti andammo ad Amboise, dalle testimonianze e documentazioni raccolte ci risulta che nessuna ricerca storica è in grado di confermare o provare che quei resti mortali siano di Leonardo da Vinci, che per sua espressa volontà venne sepolto nella chiesetta di Saint Florentine, sempre nel castello di Amboise, chiesetta che subì molteplici atti di vandalismo e distruzione. Sempre nel 2011 la nostra equipe scientifica compì una ricerca sui discendenti che non sortì nessun risultato; mi auguro che quella attuale sia stata realizzata con forte rigore storico-scientifico e sarà nostra cura compiere una attenta lettura. Anche sulla possibilità di risalire dalle possibili impronte di Leonardo al suo DNA, in passato sono stati fatti vari tentativi senza sortire a nessun risultato. Anche nella ricostruzione precisa del viso grazie al DNA, siamo ancora in una fase pionieristica. Probabilmente nei prossimi anni si potrà giungere a risultati migliori. Chiarito questo, facciamo i nostri sinceri auguri a questo consorzio di ricerca perché possa perseguire i suoi scopi…”.
Fonte: Ufficio Stampa
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