Un piano da 20 milioni di investimenti da qui al 2020, una crescita di addetti pari a 30 unità ed un incremento del fatturato annuo dagli attuali 39 a 60 milioni di euro.
Sono questi, in estrema sintesi, gli effetti attesi dal protocollo d'intesa per lo sviluppo e il consolidamento occupazionale in Toscana della Società Chimica Larderello Italia spa sottoscritto questa mattina a Firenze in Palazzo Sacrati Strozzi dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dal sindaco del comune di Pomarance Loris Martignoni, dal presidente della SCLI spa Attilio Pellero e dai segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
"Si tratta di una notizia davvero positiva per la Val di Cecina – ha commentato il presidente Rossi – perchè siamo di fronte ad un'azienda che ha mantenuto i propri impegni, si è rapportata positivamente con la Regione e con il Comune che hanno) svolto un ruolo di supporto tecnico e di verifica delle compatibilità ambientali. E' un'impresa dinamica che investe sul proprio futuro dopo aver acquisito nel 2010 una realtà in crisi ed averla rilanciata. Ci piace citarla come esempio da seguire, proprio nel momento in cui la Regione sta sostenendo nella zona altre due situazioni delicate, quella della Locatelli Saline di Volterra e quella della Smith Bits a partire dai suoi ex lavoratori".
E nel futuro della Chimica Larderello Italia, leader mondiale nella produzione di acido borico utilizzato nelle centrali nucleari, pnella chimica, nella farmaceutica, nell'industria del vetro, nella lavorazione degli smalti, delle vernici, della pelle, della carta, degli adesivi e degli esplosivi, c'è anche il potenziamento della linea green che si basa sulla produzione sperimentale di nuovi fertilizzanti biologici, da impiegare nell'agricoltura naturale e sostenibile come quelli che utilizzano i tannini e le alghe.
Con la firma del protocollo la SCLI si impegna anche a realizzare a Larderello un centro di eccellenza per la ricerca, la qualità, l'innovazione, il marketing e lo sviluppo commerciale. Sarà dotato di serre tecnologicamente avanzate, climatizzate utilizzando il calore geotermico. E' previsto inoltre il completamento della messa in sicurezza del bacino del Canova, oggi in fase di avanzata realizzazione.
Anche l'utilizzo della discarica di Bulera sarà rimodulato, con un programma di colmatazione che renderà il sito più sicuro e facilmente gestibile anche dopo il suo esaurimento, previsto nell'arco di 8 o 10 anni. Il programma di intervento comprende il potenziamento dell'impianto di trattamento del percolato, realizzato nel sito industriale di Larderello. La discarica continuerà ad ospitare i residui di lavorazione della SCLI e di un'altra importante azienda della zona come la Altair chimica, quelli della perforazione dei pozzi geotermici, e potrà accogliere anche le terre che derivano dagli scavi nei porti di Piombino e Livorno e quelle provenienti da altre opere pubbliche, oltre a conferimenti dalle colline metallifere e dal territorio pisano.
A margine della firma tutti i soggetti hanno sottolineato che l'accordo rappresenta un segno tangibile di un rapporto costruttivo tra SCLI e il territorio, orientato a realizzare modelli di sviluppo sostenibili e competitivi.
Cosa è la SCL
La storia
SCL Italia Spa è un'azienda chimica italiana che da due secoli sviluppa prodotti a base di boro con applicazioni nei settori nucleare (per assorbire i neutroni e spegnere, in caso di incidenti, la reazione a catena della fissione nucleare, come avvenuto a Fukushima), elettronico, chimico e farmaceutico.
L'azienda ha alle spalle una storia movimentata: nel 1993 è stata dismessa da Eni ed acquisita dal George Harris Chemical Group, nel 1998 è passata al gruppo minerario IMC Global, nel 2002 alla Tuscan Star del finanziere americano Todd Berman che poi l'ha definitivamente ceduta alla proprietà attuale nel 2010.
Oltre al boro (mercato in prospettiva minacciato dalla concentrazione dell'80% di riserve in Turchia), oggi SCL vende anche fertilizzanti speciali in oltre 50 paesi. SCL ha sede a Milano, stabilimenti produttivi a Larderello e nel Sud America, filiali negli USA, Cina, e Germania. SCL persegue da sempre una politica di qualità e rispetto ambientale con le certificazioni UNI EN ISO 9001:2000 e UNI ES ISO 14001:2004.
Un trend industriale in crescita
Siamo di fronte ad un esempio di impresa dinamica in Val di Cecina, visto che dal 2010 al 2015 il fatturato è aumentato da 16 a 39 milioni, i dipendenti da 33 a 76, con l'aggiunta di altre 125 unità nel mondo, prevalentemente nel Sud America in seguito all'acquisizione nel 2014 della Quimicos Essiod S.A. in Argentina e delle attività nelle filiali in USA, Cina, e Germania.
Nel 2012 SCLI aveva già acquisito la Joseph Storey & Co. in Gran Bretagna trasferendo a Larderello le produzioni di "additivi ritardanti di fiamma".
Oggi SCLI è il secondo produttore al mondo nelle sospensioni per fertilizzanti biologici con interessanti prospettive innovative (es. tannini, alghe).
SCLI intende potenziare i propri progetti di ricerca e sviluppo aumentando la gamma di bio- fertilizzanti in collaborazione con le Università di Pisa e Firenze.