"Quella che riforma la portualità è una legge positiva che assegna alle Regioni un ruolo importante, riduce le autorità portuali e toglie quell'eccesso di municipalismo che la vecchia normativa aveva favorito. È per questo che, anche se la legge dà la possibilità di ottenerla fino a tre anni, non chiederò alcuna proroga di autonomia per i porti toscani".
Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha commentato così le novità del sistema portuale italiano. L'occasione gli è stata fornita dal convegno su "La riforma portuale, la nuova governance , riflessi economici e sviluppo della puntualità toscana" organizzato a Livorno da Asamar, l'associazione che raggruppa gli agenti marittimi.
Parlando del porto di Marina di Carrara, Rossi ha aggiunto: "Voglio bene alla città, altrimenti avrei fatto una battaglia per tenere quel porto insieme a Livorno. Penso invece che Carrara potrà avere uno sviluppo serio se riusciremo a tenerla insieme a La Spezia. Ma sul porto apuano stiamo investendo e continueremo a fare la nostra parte".
Rossi ha aggiunto che nessun'altra Regione ha fatto come la Toscana che sui porti ha investito direttamente. "Del resto - ha precisato - c'è una Toscana centrale che corre e una costiera che ha bisogno di un'attenzione in più da parte delle istituzioni per riuscire a decollare. Sono certo che così sarà anche grazie all'autostrada Tirrenica di cui ho parlato due giorni fa a Bruxelles con il nuovo ambasciatore Calenda, che ha mostrato grande attenzione alla questione, così come sono certo faranno sia il governo che il ministro Del Rio".
Rossi chiede al Governo un piano per lo sviluppo dei porti toscani
"Dobbiamo definire quale deve essere la missione dei porti toscani dentro il quadro nazionale ed europeo. Chiedo al Governo di studiare insieme a noi e di produrre insieme un documento che indichi la strada da percorrere. Se il ministro Del Rio vorrà raccogliere il mio invito sono disponibile a mettermi al lavoro da subito in questa direzione. La Toscana ha interesse a presentarsi come un'unica autorità portuale che gioca un ruolo in rapporto con il nord, e grazie alla Tirrenica, anche con il sud".
È questa la proposta che il presidente toscano, Enrico Rossi, ha formulato a Livorno nel corso delle conclusioni del convegno dedicato alla portualità e al suo futuro, organizzato da Asamar, l'associazione degli agenti marittimi.
Dopo aver ricordato che un'iniziativa analoga è stata presa da Liguria, Lombardia e Piemonte e che anche le Regioni adriatiche ci stanno pensando, ha detto che la Toscana vuol essere almeno la terza a farlo.
"Anche alla portualità toscana - ha sottolineato Rossi - deve essere consentito di giocare la propria partita, che è quella della competitività dei propri scali. Forse scontiamo qualche ritardo e il municipalismo ha rappresentato un freno, ma quando si capisce che è necessario fare, allora mettiamo gli stivali delle sette leghe e ci muoviamo veloci. Così anche grazie a voi stiamo facendo sulla costa, dove mi pare che gli imprenditori abbiano raccolto la sfida della competitività e del confronto con i migliori scali europei. Ora serve un'iniziativa che guardi a Nord est e al Brennero e pensiamo di giocare un ruolo di supporto anche nei confronti della ferrovia Pontremolese, verso la quale c'è interesse da parte di Liguria ed Emilia".
Il presidente si è infine detto convinto che una parte decisiva può essere giocata anche da Rete Ferroviaria Italiana e dal porto di Piombino, invitando a far sì che "il tema del mercato entri a pieno titolo in un dibattito che vedrà la Regione protagonista, anche perché il porto di Livorno ha un indubbio rilievo nazionale".