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Mazzette e liste d'attesa modificate: arrestato un medico cascinese

Un medico residente a Cascina e neurochirurgo all'ospedale di Pisa è tra gli indagati in un'inchiesta che nella zona di Salerno ha già portato a quattro arresti: quattro medici dell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno sono stati arrestati con l'accusa di concussione dopo. Gaetano Liberti, questo il nome del medico cascinese, è stato messo agli arresti domiciliari assieme agli altri dottori in questione.

I provvedimenti rientrano nell'ambito di un'inchiesta su un giro di mazzette e di liste d'attesa modificate all'interno dell'ospedale medici dell'ospedale civile "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona". Le indagini sono iniziate quasi un anno fa, nel maggio 2015, quando la parente di una paziente - ricoverata per un intervento alla testa e poi deceduta - ha presentato denuncia ai carabinieri. Sembrerebbe infatti che l'operazione chirurgica sia stata preceduta dal versamento di una somma di denaro per accelerare i tempi nelle liste d'attesa.

Gaetano Liberti, medico residente a Cascina e con studio a Lucca, è tra gli indagati: i carabinieri di Salerno, Pisa e Lucca hanno già effettuato la perquisizione in casa del neurochirurgo.

Nell'inchiesta è indagato anche il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima, il cui nome è salito agli onori delle cronache per una visita medica con Papa Francesco poi smentita. il sistema concussivo in questione infatti  stato messo in atto da personale sanitario del reparto di neurochirurgia dell'ospedale salernitano e del Fukushima Brian Institute, clinica privata di San Rossore. Per adesso nei confronti del medico nipponico non è stata emessa alcuna misura cautelare ma la situazione non è delle migliori, essendo Fukushima residente negli USA e senza stabile dimora in Italia.

Luciano Brigante è un altro dei dottori arrestati. Primario del reparto di neurochirurgia dell'ospedale Ruggi di Salerno, viene definito come colui che gestiva il sistema di concussione, mentre il giapponese era il co-autore degli interventi chirurgici. Inoltre Gaetano Liberti viene segnalato come l'allievo principale di Fukushima ed era lui a mettere in contatto i pazienti con l'ospedale campano. Per quanto riguarda i pagamenti, Liberti ''faceva arrivare ai pazienti una ricevuta, formalmente emessa dal Fukushima Brian Institute, con la causale 'consulenza neurochirurgica, per giustificare il pagamento illecito, al di fuori del regime intramoenia''. In un'occasione, alcuni giorni dall'operazione e a causa del decesso del paziente, il denaro richiesto per l'operazione veniva restituito alla famiglia del defunto.

"San Rossore estranea alla vicenda"

"In merito all'inchiesta della procura di Salerno che vede coinvolti Gaetano Liberti, Takanori Fukushima e Luciano Brigante per presunte irregolarità svolte presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio Ruggi d'Aragona, la casa di cura San Rossore precisa di essere totalmente estranea alla vicenda". Lo afferma in una nota il presidente della clinica privata pisana, Andrea Madonna, riferendosi all'indagine della procura campana.

"Per la stessa vicenda - si legge nella nota - lo scorso 28 ottobre abbiamo presentato querela all'autorità giudiziaria per tutelare la nostra immagine". La casa di cura, infatti, sottolinea Madonna, "non ha nessun legame diretto con il Fukushima Brain Center che è ospitato in alcuni spazi della clinica attraverso un regolare contratto di locazione e la cui attività è distinta da quella della casa di cura stessa". Nella querela presentata nell'ottobre scorso si evidenziava l'errato accostamento fatto da alcune testate campane tra il Brain center e la clinica di San Rossore di Pisa, affermando "erroneamente un coinvolgimento diretto della casa di cura" nei fatti contestati a Salerno e si precisava che il rapporto con Liberti e Fukushima era articolato in modo diverso: il medico italiano "ha esercitato la libera professione nella casa di cura in regime di extramoenia" e il chirurgo giapponese ha con la clinica "un rapporto di collaborazione".

L'Aoup precisa

In merito ai rilievi emersi in sede giudiziaria a carico di due dipendenti, l’Aoup precisa che:

-         in relazione al neurochirurgo Gaetano Liberti, l’Aoup ha appena ricevuto dall’autorità giudiziaria l’informativa riferita al procedimento a suo carico e alla relativa misura cautelare disposta nei suoi confronti, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Salerno. Di conseguenza scatteranno – come avviene per prassi in queste circostanze – tutte le azioni disciplinari del caso.

-         in relazione invece ai presunti reati contestati a Fabio Giannelli – di cui si apprende stamani sulla stampa che sarebbe indagato nell’inchiesta a carico dell’anestesista Marzia Corini – l’Aoup è in attesa di ricevere dalla magistratura inquirente la relativa informativa. In ogni caso, come sempre avviene in queste circostanze, verranno intrapresi tutti i provvedimenti tesi a rilevare gli elementi suscettibili di rilievo disciplinare, da cui discenderanno tutte le azioni del caso. Sulla vicenda comunque, già all’epoca delle prime notizie apparse sulla stampa, l’Aoup aveva effettuato un accertamento interno tuttora in corso.

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