
Alta tensione nel carcere di Pisa, con un poliziotto penitenziario ferito, una cella distrutta, un cancello sfondato. Protagonista un detenuto italiano, che due mesi fa aveva sequestrato e minacciato il medico del carcere pisano. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Il resoconto delle giornate di follia è affidata a Pasquale Salemme, segretario regionale SAPPE della Toscana: “Siamo davvero alla follia. Lo stesso detenuto che aveva sequestrato e minacciato il medico del carcere il 22 gennaio scorso, evidentemente confortato dalla sostanziale impunità di cui ha goduto per la sua incredibile e ingiustificata violenza, sabato pomeriggio ha aggredito proditoriamente e senza alcuna ragione un poliziotto penitenziario in servizio, al quale sono stati dati 7 giorni prognosi. Non contento, una volta bloccato e portato in isolamento, ha distrutto tutta la cella rendendola inagibile. Messo in un’altra camera di detenzione, solo dopo essere stato accontentato e aver ricevuto la visita del Magistrato di Sorveglianza si è calmato. Ma non è tutto! Poco fa, sempre il solito detenuto - italiano di 49 anni, con fine pena 2026 per essersi reso responsabile di una serie di reati tra i quali spaccio di stupefacenti, furto, rapina, ricettazione ed altro -, dopo aver sfondato il cancello con la branda, ha tentato di aggredire alcuni poliziotti penitenziari! Basta. Il personale è stufo di tutto ciò e dell’impunità di questo soggetto!”
Il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece aggiunge: “Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi antiscavalcamento, potenziando i livelli di sicurezza delle carceri, destinando i detenuti con evidenti problemi psichici in un regime penitenziario differenziato. Le carceri scoppiano, ma per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di violenze assurde e ingiustificate. Alla teoria di chi parla di carceri conoscendoli poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento da quando vi sono vigilanza dinamica e regime aperto per i detenuti. E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila Agenti in organico la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l'assunzione di almeno 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. Manifesteremo anche per questo, il 18 e 19 aprile prossimo davanti al carcere di Roma Rebibbia. Non contro il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che stimiamo, ma per portare l’ira e le urla di rabbia di chi ogni giorno rischia di essere aggredito e ferito, come i colleghi di Pisa, perché rappresenta lo Stato nella prima linea delle sezioni detentive, gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Come dimostra quel che è accaduto negli ultimi giorni nel carcere di Pisa”.
Fonte: Ufficio Stampa SAPPE Polizia Penitenziaria
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